giovedì 23 aprile 2009

Ciò che non mi uccide mi rende più forte

Ma quanto è cool dire al mondo che non ci si indigna più per nulla? Quanto è figo far sapere che si ha la scorza dura, che niente riesce più a far male, che chi si lamenta di tutto è una mammoletta?

Sto vibrando dall'eccitazione, non riesco a trattenermi.

Chi è il più cinico tra tutti i conduttori radiofonici?

Cruciani!

Chi è che non si stupisce più di nulla? Chi è che ha già visto tutto?

Cruciani!

Chi è il più tosto, il più ruvido, il più cattivo, insensibile, beffardo, impudente, mordace?

Cruciani!

Chi è il re degli uomini di mondo? Chi è che ha fatto il militare a Cuneo?

Cruciani! (No, veramente era Totò, ma non importa, il concetto è lo stesso).


Sì, okay, la finisco con questo delirio, ma ci siamo capiti, a patto che ieri abbiate ascoltato la Zanzara, durante la quale il conduttore, come accennavo ad inizio post, ha urlato (metaforicamente) il suo "basta" alle indignazioni.

Tutto è nato per via del fatto che il tema del giorno, ieri, riguardava le possibili candidature nel PDL, per le elezioni europee, di alcune graziose fanciulle con esperienze più o meno memorabili in vari programmi TV e fiction (Grande Fratello, Elisa di Rivombrosa, ecc). Molti ascoltatori hanno chiamato e scritto messaggi esprimendo il loro disappunto, la loro irritazione. La loro indignazione.

Alle 20:19, Giuseppe Cruciani non ce l'ha fatta più. “Sarà che da un po' di tempo sono allergico all'indignazione. Quando sento le persone che si indignano, io tendo subito a pensarla diversamente. Le lagne non le sopporto più.

Insomma, i seguaci di Cruciani sono avvertiti. Basta lagne. Non fatevi sopraffare dalla rabbia. Ricordatevi quel che diceva Nietzsche: ciò che non vi uccide vi rende più forti.

Berlusconi candida (forse) soubrette, show-girl, veline, letteronze? Amen. Di cosa dovremmo scandalizzarci? Quale imbarazzo dovremmo mai provare? Non hanno diritto pure le veline di essere candidate alle elezioni? Probabilmente, coi lori bei visini resi familiari dalla TV possono avere più possibilità di altri aspiranti parlamentari europei che magari fanno mestieri più "autorevoli" ma che essendo sconosciuti non portano voti. La politica è anche questo (frase magica con cui Cruciani chiude ogni sua disamina).

La politica è anche questo un par de cojoni, Cruciani.

Io esigo che a rappresentare l'Italia ci sia gente preparata, con un appropriato curriculum, con profonde motivazioni personali. Gente che non è stata prescelta da un enorme dito calato dal cielo, ma che si è proposta avanzando dei progetti, delle idee, e che in base a ciò viene selezionata dai vari partiti per essere candidata e messa al vaglio degli elettori. Quando mesi fa si parlava di scuola e di università, il merito sembrava essere (giustamente) la nuova parola d'ordine. Perché per le candidature dovremmo invece nascondere la testa sotto la sabbia?

Ma come si può valutare il merito in questi casi, si è chiesto Cruciani. Chi giudica? E' ovvio che un tasso di arbitrarietà ci sarà sempre, ma non possiamo sbracare in questo modo. Io come cittadino mi sento preso in giro se nelle liste dei candidati mi trovo indicati elementi senza curriculum, senza gavetta, senza dei requisiti minimi in termini di capacità, di esperienza, di competenza. Chi andrebbe mai a farsi curare i denti da uno che fino al giorno prima faceva l'attore e che non ha mai studiato medicina?

Meno male che qualche minuto dopo l'outing di Cruciani è spuntato dal nulla Filippo Facci, il quale, garbatamente, ha tirato una secchiata d'acqua gelida in faccia a questa sorta di crucianiano nichilismo. Qui di seguito trovate un sunto del Facci pensiero. Le parole sono quasi testuali, ho dovuto fare un minimo di editing per maggiore leggibilità.

Sono abbastanza anticonformista da poter provare uno sconvolgimento. Non che le candidature del centrosinistra siano da urlo, ma quelle del centrodestra superano ogni limite. Berlusconi sarà anche un genio, però non può sbatterci in faccia una realtà che dice che nel parlamento italiano e in quello europeo le persone sono dei soldatini, degli spingitori di bottoni, la cui eventuale intellettualità è irrilevante.

Da bambini ci spiegavano che in parlamento ci andava la crema dei mestieri e della società. Invece ora vengono candidate pseudoveline e letteronze, fallite nelle loro professioni, che in virtù della loro beltà e della loro tendenza ad essere accondiscendenti vengono premiate. Ora cosa possiamo dire ai nostri bambini? Andate a fare le veline che mal che vada diventate parlamentari? Lo status del parlamentare non è mai stato così basso.

No, a parlare non era nessuno dei capipopolo dell'antipolitica. Era davvero Filippo Facci.

Ecco, Cruciani, riascolti le parole del suo amico Filippo. Lo faccia una, due, tre volte. Poi si diriga in bagno, si metta davanti allo specchio e si molli due ceffoni. Non per punirsi, ma per svegliarsi.

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Chi è il più odioso tra tutti i conduttori radiofonici italiani?

Cru... Forbice! :-)


11 commenti:

Anonimo ha detto...

Per chi conosce il tedesco:
"Was uns nicht umbringt, macht uns noch staerker"
(Nietzsche)

Per tutti, agevoliamo la bellissima "Amaca" di oggi:

"E´ in corso un dibattito politologico: se sia o non sia un sultanato il potere berlusconiano. A giudicare dalla prima pagina di "Libero" di ieri, che pubblicava la foto di un trio di majorettes in bikini sostenendo trattarsi di candidate alle europee provinate da Silvio in persona, il sultanato è un modello di governo decisamente troppo ambizioso, e ben temperato. Accostarlo al berlusconismo è incauto e rischia di offendere qualche potente signore esotico con turbante di zaffiri, portamento elegante e ottima conoscenza della lingua inglese. Bisogna fare uno sforzo (lo dico al professor Sartori) e cercare definizioni più calzanti al clima allegramente dopolavoristico creato da un ricchissimo padrone che ha trasformato la politica e le istituzioni in momento di svago per le sue maestranze. Ex segretarie, signorine buonasera, interi cast televisivi, la popolosa filodrammatica di strada che popola i reality, un catalogo ammirevole di fiche di rappresentanza, portaborse e portacarte, avvocati e commercialisti, lo staff medico al completo dall´otorino al callista, scriba al seguito, cantori e giocolieri di corte, ex nemici acquistati all´ingrosso (asta su E-bay?), barconi affollatissimi di profughi da Hammamet: tutti insieme a Roma e/o Strasburgo, in festosa comitiva. E´ la prima volta nella storia che una gita aziendale diventa classe dirigente".

Bravo Authan!

Anonimo ha detto...

Ma chi ci crede a uno che, con la stessa faccia di bronzo, il giorno prima spinge le bonazze, e il giorno dopo sposta il G8 dalla Maddalena a L'Aquila????

senseiken ha detto...

La puntata di ieri è stata semplicemente VERGOGNOSA. Punto.

Quando cruciani ha detto "io sono una persona tollerante", ho cambiato stazione.

Vorlander ha detto...

Cruciani non è intellettualmente onesto quando dice che ormai si ritiene "allergico alle indignazioni", perché quando uno chiama indignato in trasmissione per denunciare qualcosa dandogli ragione, lui è ben lontano dal bloccarlo e parlargli sopra per "divieto di indignazioni", come invece fa in molte altre occasioni (ormai molto frequenti).
E' chiaro che è allergico solo quando si toccano certi argomenti, quindi lo è per convenienza: o perché si annoia a parlare di certe cose (conflitto di interessi, antiberlusconismo, ecc.), o per carenze del suo bagaglio culturale (a volte molto profonde).
Ieri non credevo alle mie orecchie, ascoltando l'intervento di Facci: mi meravigliava che fosse lui a parlare così.

Le parole di Cruciani di ieri sera le ritengo così deludenti e sconfortanti (ormai per l'ennesima volta), che mi sono addirittura ritrovato a fare un bilancio da ascoltatore de La Zanzara.
Qualche anno fa ho iniziato ad ascoltare questo programma perché mi ero letteralmente stufato della partigianeria di Forbice, diventata insopportabile per il mio organismo.
Purtroppo questo grossissimo difetto sta crescendo sempre di più in Cruciani. Inizialmente mi era difficile capire "da che parte stesse", e questo lo ritenevo un pregio fondamentale, quindi ero contento di aver scoperto un conduttore come lui. Purtroppo, col passare del tempo, sempre più frequentemente, mi accorgevo che le sue opinioni erano sempre più spesso affini a una parte politica, e sempre la stessa, però, devo ammettere che lo faceva moderatamente. Difficilmente parlava sopra le persone che non la pensavano come lui, o sbuffava come un cavallo stanco.
Ora ha abbandonato la moderazione. Tempo fa non avrebbe mai detto "sono allergico all'indignazione". Molti sono abituati a manifestare il loro disappunto semplicemente indignandosi, e anche questa è un'opinione, anche se non interessante o non sufficientemente argomentata come piace a lui.
Beppe, se in 1.000 chiamano per dire solo "che schifo queste candidature", tu devi per forza prenderne atto, senza lamentarti.

Kaiser76 ha detto...

Ma su radio24 con l'ingresso di personalità suffragate dall'unto premier e con lo spessore pachidermico di Ferrara che ci possiamo aspettare il trasloco del Fogliopensiero .

Ha vinto la grolla d'oro come programma di approfondimento politico o per l'insabbiamento della voce altrui?

Comunque ieri era il top con faccia da tufo Sgarbi che merita solo una stanza insonorizzata per ascoltarsi i suoi neuroni ringalluziti,per il suo becero trasformismo alla ricerca della pagnotta/potere!

F®Ømß°£ ha detto...

Buongiorno,

Authan, questo posto mi è piaciuto un sacco!

Non posso che concordare con te e anche con Vorlander e tornare al lavoro.

Ancora complimenti!

Saluti

Anonimo ha detto...

Si, è vero, l'Italia non è un paese razzista.
Lo si puo' affermare con tutta certezza e convinzione dopo l'intervista all'assessore del Comune di Milano Prosperini, un cetaceo terrestre di 130 kg, che si nutre solo di pastasciutta e cotoletta, che detesta il pesce e la trippa e rimprovera allo smilzo sciur Cruciani le sue (rare?) incursioni nelle kebaperie milanesi.
Nel novero dei grandi pensatori-oratori a destra, dopo il senatore Borghezio, il sindaco Gentilini e l'onorevole Stiffoni, entra anche a pieno titolo l'assessore milanese de paura!

littlemes3 ha detto...

Authan, sei fantastico!
Questo post mi ha fatto davvero divertire.
Vediamo se riesci a scuoterlo un po' questo ragazzo ;-)

Paolo il traviato ha detto...

Buongiorno,
sono drammaticamente sconvolto dal fatto che ultimamente mi trovo d'accordo con Facci troppo spesso.
E la mamma mi ha sempre raccomandato di non avere cattive compagnie:-)...

Mi piacerebbe però che Facci mi spiegasse il suo precedente appoggio a chi ha già riempito camera e senato di veline, soubrette, letteronze et similia...
E' forse stato adottato da Guzzanti (ripudiato dai figli di sinistra) e lo accompagna nel tardivo risveglio? i Kompagni della redazione del Giornale lo stiano influenzando?

Saluti

Paolo il traviato

Anonimo ha detto...

E' inutile far tante scene oggi!
Non ci si è indignati evidentemente abbastanza quando il partito di plastica ha cominciato a reclutare pagliacci e ballerine da mandare in parlamento, garantendo per loro attraverso la TV ed assicurandogli cosi il voto popolare!
La Carlucci e Scotti..... Barbareschi e Iva Zanicchi!
Ora è tardi, nessuno li ferma piu'!

Anonimo ha detto...

- Aristocrazia Dvracrvxiana -
AUTORAZZISMO (SPORTIVO ?!)
E anche la maratona internazionale di Torino 2009 è stata vinta da un keniota. Ok, complimenti, bravo. ..Perché, che cosa direste ad un greco o ad un romano campioni di lotta greco-romana??? "Ok, complimenti, bravo!"
E invece le cronache e telecronache nazionali son lì a sbracciarsi nell'affibbiare a tale prevedibile esito sportivo simbolismi ideologici tanto blasfemi nella loro strumentalità quanto insulsi sotto il profilo giornalistico: "ha vinto il nero..loro sono i migliori..nonostante le difficoltà di vita riescono a vincere sempre..", sino all'immancabile "del resto, per forza: con quei fisici!". Ecco il vero razzismo: meravigliarsi di differenze ovvie solo per esaltarne ciò che ideologicamente fa maggior gioco alla parrocchietta, rigettandone altre inevitabili conseguenze e libere interpretazioni, come quelle estetiche. Ci spieghiamo meglio: se si dice "..non c'è niente da fare, gli africani hanno dei fisici superiori ai nostri", nulla quaestio: la frase è coperta da un copyright eticamente inattaccabile (pur - invece - oggettivamente discutibile, dato che la loro complessione fisica, mediamente indubitabilmente atletica, non li facilita in tutti gli sport, ma solo in quelli che valorizzano determinate morfologie fisiche tipiche di quella razza, come la corsa appunto, ma non altrettanto varrebbe per la scherma, o lo sci, o il lancio del giavellotto ecc). Ma allorché invece si sentisse pronunciare una frase di altrettanta liberalità come "a me i neri non m'attizzano e quindi non andrei mai a letto con uno/a di loro perché esteticamente non mi piacciono", tale frase sarebbe senz'altro linciata come razzista, in totale disossequio alla sua oggettiva ragionevolezza: a differenza dei "bianchi", infatti, i neri patiscono una pressocché totale piattezza cromatico-morfologica che li rende tutti molto simili, veicolando così con una certa nettezza le pulsioni erotiche o i giudizi estetici spendibili o meno su di loro. Al contrario, i "bianchi" possono essere rosci, biondi, mori, gli occhi estremamente variegati e le morfologìe facciali altrettanto, latini, nordici, glabri, pelosi, alti, bassi, massicci, efebici..e potremmo continuare per molto; pertanto sarebbe ben più arduo gestire giudizi estetici o erotici totalizzanti e generalizzabili su di essi.
Per non parlare dell'aspetto "moralistico" di eventuali scelte "banditorie" verso una razza o un'altra: perché non ci si scandalizza, anzi si avalla la drasticità della scelta omosessuale di Tizio che con tale scelta discrimina l' intero 50% della popolazione terrestre sulla base dell'assente pulsione erotico-sentimentale verso l'altro sesso, e non si consente a Caio, eterosessuale, di rinunciare a definire per sé appetibile una ben meno vasta categoria umana sulla base di liberi apprezzamenti somatici e feromonici di cui solo la propria individualità deve restare arbitra assoluta?! No, il primo è un eroico gay, il secondo è uno sporco razzista! Ecco, Noi riteniamo invece siano entrambi sacrosanti individui che scelgono sulla base del proprio sacrosanto libero arbitrio con chi stare, chi amare e con chi scopare. E non è un caso che nel celebre film "Indovina chi viene a cena", ove cinquant'anni or sono s' iniziava a trattare il tema delle coppie miste, per la parte del nero in questione scelsero Sidney Poitiers, un figone stratosferico dai lineamenti decisamente occidentali che solo una lesbica incallita o la presidentessa del Ku Klux Klan avrebbero rifiutato...bella forza! Del resto, la stessa stramiliardaria "Venere Nera" punta la sua bellezza mercenaria sul "meglio europeo" dei suoi tratti somatici..naso, bocca, capelli, colore di occhi; fosse stata una delle tante nerone col culo grosso ed il naso schiacciato non l'avrebbero presa neanche per fare la comparsa del serial su Kunta Kinte.
Ma torniamo alla maratona di Torino: secondo classificato è arrivato un italiano, un veneto, dimostrando, lui sì, una eccezionalità statistica, dato che a seguirlo erano altri etiopi e kenyoti come il vincitore. Così come ci sarebbe da complimentarsi se un nero strappasse il secondo posto ad un italiano nel ciclismo, o ad un norvegese nello sci, o ad un lottatore giapponese nel sumo. Piuttosto questa "specializzazione" sportiva delle diverse conformazioni fisiognomiche fra razze costituisce un bel punto a favore del suffragare di scentificità l'opinione di chi crede profondamente nel valore delle differenze fra esseri umani: valore che è puntuativo delle diverse condizioni geomorfologiche in cui l'uomo si è evoluto e che non può essere svenduto al grido giacobino del "siamo tutti uguali..tranne i neri che sono meglio!"
E fa bene il governo Berlusconi a non aderire al summit mondiale contro il razzismo che si svolge in questi giorni: risoluzioni assolutistiche su tematiche così idelogicamente malleabili, al soldo magari di stati che potrebbero ricattare l'Occidente col petrolio, rischiano di minacciare la libertà d'opinione e religiosa proprie d'una società liberale come la nostra, nella quale deve restare intoccabile e marmoreo il diritto di poter dire a voce alta "l'Islam mi fa cagare" (visto che del Papa lo si dice tutti i giorni ovunque) senza rischiare di venire giustiziati come avviene in Pakistan o nello Yemen.
Quei bianchi che odiano tanto il colore della propria pelle devono imparare che se non ci fossero le differenze svanirebbe anche il loro opposto e sarebbe la fine di ogni bellezza: "razzismo" è una parola troppo vacua e cangiante perché si possa star certi che chi la disprezza sia necessariamente uno stinco di santo.
HELMUT LEFTBUSTER