venerdì 5 dicembre 2008

Don't worry, be happy

Quiz: chi era quel simpatico vecchietto che, in uno spot televisivo di qualche anno fa, strillava in un telefonino “Gianni! L'ottimismo non può morire, è il profumo della vita”?

E' stata questa l'immagine che mi ha invaso la mente, mentre alla Zanzara Giuseppe Cruciani chiedeva agli ascoltatori di dire se a loro avviso Silvio Berlusconi facesse bene a sostenere che i media dovrebbero infondere più ottimismo nel paese, in modo che i cittadini non riducano i consumi originando un circolo vizioso a danno dell'economia del paese.

Risposta al quiz: era il poeta Tonino Guerra. Ma oggi, ad urlare quello stesso slogan, magari nelle orecchie del povero Gianni Letta, potrebbe benissimo essere il nostro beneamato cavaliere.

Ma vi rendete conto con chi abbiamo a che fare? Con un venditore di sogni, ecco con chi. Siete tristi? Temete per il posto di lavoro? Il valore dei vostri investimenti si è dimezzato? Compratevi un televisore al plasma (se siete uomini), o quattordici paia di scarpe (se siete donne), e starete subito meglio. Alla fine, la morale è questa.

Cruciani ha poi ironizzato sul fatto che Berlusconi farebbe bene a guardarsi, in prima battuta, dai suoi stessi ministri, in riferimento alla recente uscita di Maurizio Sacconi, incauta nei toni ma non del tutto priva di fondamento, su un potenziale rischio bancarotta stile Argentina.

In realtà, lo stesso Giulio Tremonti, colui che secondi alcuni è il vero burattinaio che tira i fili di questo governo, solo pochi mesi fa non ci andava tanto leggero con le sue esternazioni. Ad esempio, il 15 luglio il ministro dell'economia dichiarava: “Qui nessuno si rende conto di quello che sta succedendo. Siamo di fronte ad una crisi economica profonda. Metà del sistema bancario americano è stato nazionalizzato. Invece da noi c’è gente che ancora non vuole capire la gravità di quello che sta avvenendo.

Alla faccia dell'ottimismo… Ma sapete cosa vi dico? Io non desidero che la realtà mi venga addolcita con lo zucchero filato. Preferisco mille volte chi presenta le cose come stanno, senza indorarle con l'approccio "don't worry be happy".

Per capirsi: se in un mondo immaginario, senza voler augurare sciagure, Berlusconi magicamente "scomparisse", e Tremonti subentrasse come leader del governo, io proverei all'improvviso la sensazione di vivere in un paese un po' più normale.

Non fraintendete, non voglio fare l'apologia di Tremonti. Tanti suoi errori del passato rimangono imperdonabili, ma da quando è diventato un "superpentito" (stupenda definizione, non mia) l'immagine di lui come ipotetico leader del centro-destra non mi sembra così abominevole.

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Prima di chiudere, vorrei commentare anche l'intervento in diretta, ieri, del vicedirettore di Repubblica Massimo Giannini. Egli ha fatto una considerazione interessante sul concetto di "democrazia illiberale": non è in discussione la legittimità e la democraticità dell’attuale presidente del consiglio, ma, secondo Giannini, ciò non toglie che Berlusconi abbia assunto “tendenze vagamente illiberali” che è giusto rilevare.

Si percepiva dai sospiri come Cruciani disapprovasse, ma le argomentazioni di Giannini erano talmente solide che, per il conduttore della Zanzara, replicare in modo convincente sarebbe stato particolarmente arduo (tanto che ci ha rinunciato!), a differenza di quanto accade con Di Pietro, ad esempio quando questi paragona Berlusconi a Videla.

Sì, mi è davvero piaciuto, Giannini. Tanto che ho deciso di pubblicare il frammento audio col suo intervento integrale.




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Scontatissimo il contributo multimediale del giorno. Bobby McFerrin, "Don't worry, be happy". Cominciate pure a fischiettare.





In every life we have some trouble
When you worry you make it double
Don't worry, be happy...

1 commento:

Anonimo ha detto...

Della puntata di ieri non mi è piaciuto la parte con il primo ospite, di cui non ricordo il nome, che ha scritto il libro sul caso de Magistris. E non per colpa sua, ma di Cruciani che l'ha continuamente interrotto per avvalorare la sua tesi sugli scontri interni dei soliti magistrati "pazzi e geneticamente diversi" dal resto della razza umana.
Come sempre Cruciani lascia spazio al "pirla" di turno (Sgarbi, Cossiga, Facci, Caldarola &C.) e stoppa chi di cose interessanti da dire, ne avrebbe.
Per me Cruciani è una delusione continua.