Un lietissimo evento in famiglia mi ha tenuto lontano per qualche giorno dalla Zanzara e dal blog, ma, piano piano, com'è naturale, i ritmi rientrano nel tran tran quotidiano. E dunque rieccomi a tediarvi con i miei commenti ispirati dalla trasmissione di approfondimento su politica e attualità più cool del panorama radiofonico italiano.
Ritorno giusto in tempo per recitare la mia parte del de profundis in nome della nostra (ormai ex) compagnia aerea "di bandiera". Come sapete, l'ultima speranza di Alitalia, impersonificata dalla cordata di imprenditori, unitasi nella società CAI, che avrebbe dovuto rilevare il nucleo buono di Alitalia, è svanita. La CAI ha infatti ritirato l’offerta, a fronte dell'atteggiamento intransigente di una parte dei sindacati, atteggiamento che Giuseppe Cruciani, durante la puntata di ieri, ha criticato duramente, e, per me, con piena ragione.
Ora, se vogliamo, possiamo giocare a rincorrere le responsabilità e a ipotizzare gli scenari futuri, ma, fra tutte, una è la domanda della quale più mi preme avere una risposta (non fornita ieri sera): almeno il prestito ponte di 300 milioni concesso dallo Stato ad Alitalia dopo l’uscita di scena di Air France, verrà restituito?
Eh sì, perché più ancora del comportamento da sciacallo che Berlusconi, per meri motivi elettorali, tenne in marzo durante la trattativa Air France, e più ancora della suicida irragionevolezza dei sindacati, ciò che più mi ha disgustato in questa vicenda è stato l’ulteriore sciagurato sperpero di denaro pubblico, come se anni e anni di conti in rosso non fossero stati abbastanza.
Io contribuente rivoglio indietro almeno i 300 milioni di euro. Li esigo, a costo di mettere in vendita, durante le procedure fallimentari a garanzia dei creditori, tutti gli aerei, le sedi, gli arredi, e qualunque bene fisico di Alitalia possa avere il benché minimo valore.
In altri termini, la mia domanda può essere formulata anche così: nella gestione dell’imminente fallimento di Alitalia, lo Stato Italiano è considerato creditore privilegiato o, invece, al contrario, tra tutti i creditori, è quello più sacrificabile?
Non mi sembra una questione da poco, no?
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Contributo musicale del giorno: visto che Cruciani, con humour nero, si è dilettato ieri sera, a proposito di Alitalia, nel mandare spezzoni di vecchie canzoni sul tema dell'addio, dell'abbandono, della fine, voglio fare la mio parte, linkando da YouTube il video-clip di Broken Wings (ali spezzate), un gioiellino pop anni '80 dei Mr. Mister.
Take these broken wings
And learn to fly again
Learn to live so free
1 commento:
Credo che giuridicamente il prestito dello Stato abbia un qualche tipo di prelazione, ma non saprei dire se alla fine, nei fatto, questa si dimostrerà sufficiente per recuperare i soldi...
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