lunedì 9 novembre 2009

Un altro mattone nel muro

Se togliamo gli argomenti ormai ritriti dei test antidroga per i politici e della sentenza della Corte europea sul crocifisso, della Zanzara di venerdì 6 novembre non rimane praticamente nulla su cui, nella mia percezione, valga la pena soffermarsi.

Pertanto, in questa giornata, nella quale ricorre il ventesimo anniversario della caduta del muro di Berlino, vi lascio a bocca semi asciutta, in attesa che stasera entrino in gioco nuovi temi. Penso ad esempio alle dotte considerazioni di Daniela Santanché sulle preferenze sessuali del profeta dell'Islam, ma soprattutto credo meritino un opportuno approfondimento le dichiarazioni rilasciate di Gianfranco Fini nel salotto di Fabio Fazio (video integrali disponibili su YouTube: 1a parte, 2a parte, 3a parte), che qualche quotidiano ha interpretato come un'apertura del presidente della Camera verso un'ipotesi di blitz legislativo volto a porre una pietra tombale sui problemi di Berlusconi con la giustizia, ma che invece io, modestamente, ho letto in tutt'altra maniera.

Cos'è, infatti quel finiano “io non firmo nulla” (riferimento all'ipotesi, avanzata dal Giornale di Feltri, che Fini venga messo nella situazione di dover sottoscrivere l'ennesima legge ad personam salva-Berlusconi per non venire accompagnato alla porta), pesante come un macigno, se non, un'ulteriore presa di distanze sempre più grande nei confronti del presidente del consiglio?

Cos'è se non l'ennesima rivendicazione, da parte di presidente della camera, della propria indipendenza intellettuale? Cos'è se non il rifiuto a chinare la testa e ad essere ridotto a niente più di un semplice mattone nel muro?

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Pink Floyd, "Another brick in the wall" (1979)




We don't need no education
We don't need no thought control


14 commenti:

Paolo lo slavo ha detto...

Buongiorno,
Trasmissione vuota: probabilmente stasera ci farà parlare la Santanchè...

Approfitto dell'accenno di authan alla caduta del muro di Berlino per rilevare come l'anniversario abbia giustamente un grande rilievo sui media nazionali: per questo poco meno di due anni fa mi sono molto meravigliato quando il "muro" di casa nostra, quello tra Italia e Slovenia, è stato cancellato nel silenzio più totale.
Un po' di festa tra goriziani e triestini, ma sui giornali nulla.

Eppure, malgrado le "prepustnica" e i valichi di seconda categoria ha continuato a dividere per altri vent'anni, per di più sostenuto da entrambe le parti, come un paradossale superstite delle politiche nazionaliste dell'inizio del secolo scorso.

Ve ne suggerisco due piccole memorie dalla rete:

http://picasaweb.google.com/loricott/GoriziaNovaGorica#

e

http://www.cafebabel.it/article/2969/spazio-schengen-slovenia-e-italia-si-danno-la-mano.htm

Saluti

Paolo lo slavo

francesco.caroselli ha detto...

Caro Authan spero tu abbia letto l'articolo su Fini che ho riportato sulla discussione del penultimo post.
Anch'io credo che Fini non sia un'altro mattone nel muro.
Ma si potrebbe trovare parecchio isolato all'interno del PDL.
Comunque Fini non è il solo a "non volere piu firmare nulla" persino il ministro della giustizia piu zerbino della storia (Alfano) non vuole firmare piu niente!
Persino questo guardasigilli ha un minimo di reputazione (e poi fra 10 anni Mr B non ci sarà più, se si "scopre" facendo un'altra porcata, come il Lodo che porta il suo nome, la carriera politica in futuro sarà difficile senza il protettore)


Il pericolo di della riforma della giustizia "seguita" da un deliquente è troppo grande.
Fini deciderà i destini dell'Italia.
Se salverà l'Italia protegendo la costituzione e la legalità sarà "etichettato" e "incasellato" come volta-gabbana, traditore, debole, fiancheggiatore dei comunisti dalla stampa e dalle Tv Berlusconiane.
Se invece si piegherà al più potente sarà indubbiaemnte ricordato come un GRANDE uomo politico, dotato di grande equilibrio.
Sono proprio curioso di vedere come si comporterà.
Ricordo a tutti che Fini si mosse ai tempi dell '92 (si lo so parlo sempre di questo periodo...sono palloso) per promuovere la candidatura di Paolo borsellino come Presidente della Rupublica. Poi la cosa non si fece perchè il magistrato non era assolutamente interessato, ma l'anedotto vuole fare risaltare il legame fra Fini e la migliore destra italiana.

Sono d'accordo con Travaglio di oggi quando dice che c'è un ricatto in corso. E' molto triste

Anonimo ha detto...

Fini è l'emblema della destra più spregevole: carota per elettori di sinistra disillusi e poi bastone qualora venisse eletto. O ha passato il 99% della sua vita a fare cose che non credeva, oppure vuole infinocchiarci tutti. Apriamo gli occhi prima che sia troppo tardi, e diffidiamo fortemente da questo infido figuro.
Rabarama

francesco.caroselli ha detto...

Il fascista Maurizio Gasparri e il massone deviato Fabrizio Cicchitto lanciano strali etici contro il procuratore aggiunto Antonio Ingroia. (E Gasparri è talmente ignorante da non sapere che Ingroia è un aggiunto e non un sostituto nda). Proprio loro, uno portavoce di un condannato per mafia (seppur in primo grado), Marcello Dell’Utri che non si vergogna di ammettere di essere andato a cena con mafiosi e il secondo, tessera n° 2232 di appartenenza alla loggia massonica P2, il peggiore grumo di potere nefasto e deviato degli ultimi anni.
Se si trattasse di fanatismo o di settarismo potrebbero pure suscitare pieta’ e commiserazione e non varrebbe la pena sprecare una parola, li si potrebbe perfino perdonare. Siccome, invece, trattasi di due personaggi intelligenti vuol dire che le loro dichiarazioni hanno un fine ben preciso. Mandare messaggi diretti a chi ha nella mente di uccidere Antonio Ingroia e i magistrati integerrimi come lui.
Antonio Ingroia, Nino Di Matteo, Roberto Scarpinato, e in sostanza gran parte della procura di Palermo ben diretta da Francesco Messineo, la Procura di Caltanissetta di Sergio Lari e dei suoi sostituti e parte di quella di Firenze stanno per scoperchiare, se faranno in tempo, il pentolone dei mandanti esterni delle stragi 92-93 e degli accordi e delle trattative diaboliche tra mafia e parte di quello stato deviato. Sono i Borsellino del terzo millennio, gli ostacoli di quella Trattativa tra potere e mafia mai cessata. Vanno fermati. Con le calunnie, con le diffamazioni, con la manipolazione della verità, con la delegittimazione ed infine con le bombe.
No! Questa volta, no! Noi cittadini non lo dobbiamo permettere, altrimenti noi saremmo peggiori dei MANDANTI ESTERNI.

Giorgio Bongiovanni (Antimafiaduemila.com, 9 novembre 2009)

francesco.caroselli ha detto...

Qualcuno in trasmissione ha parlato di Borsellino!!
Facendo preciso riferimento a Borsellino.
Cruciani ha detto che bisogna contestualizare... ma perchè non fa semplicemente sentire Borsellino???
Forse ha paura di "radiolondrizzare" pure Borsellino?

ecco un video dei miei preferiti:
http://www.youtube.com/watch?v=obcNULrtHS8

Paolo comunista dubbioso ha detto...

@ Authan:
aprofitto di questo post per una domanda: anch'io auspico che in Italia migliori il livello politico delle due fazioni che attualmente si stanno confrontando, ed anch'io vedo in Fini il politico che a destra più degli altri sembra credere nella necessità di recuperare equilibrio tra istituzioni, rispetto tra avversari, trasparenza e legalità. Malgrado ciò non riuscirei a votare la destra che Fini sembra auspicare.

Mi pare infatti che, dopo che il nazionalismo è stato sotterrato dalle decine di milioni di morti del secolo scorso, la moderna destra neoliberista viva sostanzialmente solo sull'assunto che privato, libero mercato, benessere, libertà personali e diritti civili vadano di pari passo.

Assunto che però nei fatti è stato smentito ripetutamente in tutte le maniere e non da oggi (a livello "teorico" Nash ha dimostrato che la mano invisibile del mercato non porta all'ottimo, nella pratica il caso Argentina a ha dimostato la stessa cosa nella pratica -nel piccolo avete mai visto un imprenditore che dica ai suoi dipendenti: "fate quel che volete, io premierò i migliori?" eppure questo per i liberisti dovrebbe grantire i migliori risultati del'azienda e confindustria si dichiara liberista...-, il Cile degli anni 70 - 80, l'Arabia Saudita, i sultanati petroliferi dimostrano che crescita economica, libertà e diritti civili non sono correlati, e la Cina ha dimostrato che un regime repressivo ed una economia regolata possono crescere più delle economie liberiste, sempre senza aprire alla democrazia ed ai diritti, i costi della riforma sanitaria di Obama dimostrano come una sanità privata costi molto più di quella pubblica e quindi come non sempre il privato sia meglio, la crisi in atto che ha preteso più stato e meno mercato per salvare il salvabile... anche volendo dare per buone la caxxata dell'eccezione che conferma la regola, qui di eccezioni ce n'è troppe).

E quindi arrivo alla domanda (non retorica) che faccio a chi come, come Authan, sostiene che potrebbe votare per una destra diversa da quella attuale o a chi vota già coscientemente a destra come Mauriziomorabito: perché? su quale base? cosa mi sto perdendo che porti a votare per chi vuole perseguire politiche che non sono supportate da storia, fatti e ragionamenti nella promessa di garantirci benessere, libertà e diritti?

Saluti

Paolo comunista dubbioso

Anonimo ha detto...

Avviso ai naviganti del blog: oggi pomeriggio alle 14:00, per chi non lo sapesse, la7 trasmetterà il mitico film UMBERTO D.!!! A tutti coloro che lo vedranno (anche registrato) verrà inviata a casa una patente da "radical-chic acculturato" con allegata foto con dedica di Ilaria d'Amico, gli altri rimarranno, poveri loro, nell'ignoranza... Mi domando se Cruciani imposterà o meno il videoregistratore...

Paolo il socialista mmericano ha detto...

P.S. sto trovando allucinante che nessuno stia facendo una seria analisi dei conti che stanno dietro alla riforma sanitaria di Obama ed abbia il coraggio di trarne le conseguenze.

Gli USA hanno una spesa sanitaria al 16% del PIL in costante aumento che esclude completamente tra il 10 ed il 15% della popolazione, riservando ai meno abbienti TRA GLI ASSISITI dei livelli qualitativi molto inferiori a quella che a casa nostra definiamo malasanità. E per assistere i 35 - 45 milioni di non assistiti Obama richiede tra i 1000 ed i 1200 miliardi di dollari ullteriori...

In Italia con l'8,7% del PIL assistiamo tutti, cercando di garantire livelli di assistenza proporzionati alla gravità dei casi invece che al reddito dell'assistito.

Dove mettiamo il "Meno stato più mercato"?

( http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/dossier/Italia/2009/commenti-sole-24-ore/12-agosto-2009/obama-attento-gatto-felix_2.shtml e http://www.agi.it/research-e-sviluppo/notizie/200911091620-eco-rt11188-sanita_italia_fra_gli_ultimi_paesi_ocse_pil_spesa_sanitaria per le fonti)

Saluti

Paolo il socialista mmericano

authan ha detto...

Paolo, poni una domanda complessa che richiede una risposta articolata. Cerchero' di trovare il tempo asap. Sii paziente :-)
Ciao,
authan

Paolo il tranquillo ha detto...

@ authan:

sono lustri che aspetto una risposta, ieri sera ho visto Paolini sulla sette, e mi è venuito spontaneo fare la domanda.
Ovviamente non ho fretta...

Paolo il tranquillo

authan ha detto...

Paolo,
io ho smesso da tempo di ragionare in politica sulla base di preferenze antropologiche che affondano le radici nella storia (non insinuo che tu lo faccia, ma magari io spingo piu' di te su questo concetto). Mi citi il Cile, l'Argentina, l'Arabia, la Cina... Sono considerazioni che non hanno peso nelle mie scelte. Per me e' una questione di proposte politiche, di programmi, di uomini, di capacita', di serieta'. di autorevolezza, di dedizione, di attenzione all'interesse comune e non a quello privato, di pragmatismo, di attitudine al problem solving.

Mi aspetto anche che molte basi siano comuni tra destra e sinistra. Tra queste, l'approccio economico liberista, in un paese industrializzato, secondo me non e' piu' qualcosa da cui si possa prescindere. Cio' non significa che lo zampino dello stato non ci debba minimamente essere (sono contrario alla sanita' privata, se Fini la proponesse non lo voterei. Stesso discorso per la scuola). Ma la divisione che fai tu, destra = zero stato, sinistra = tanto tanto stato, io la vedo semplicistica. Non e' cosi'. C'e' forse molto piu' liberismo in Bersani che nell'ultimo Tremonti.
Quindi di nuovo, dipende, valuto caso per caso.

E cmq non ho mai detto che nel domani post Berlusca votero' sicuramente destra. Ho detto che non escludo di farlo, e che Fini sarabbe un bel candidato. Sicuramente lo avrei preferito ad un Franceschini. Con Bersani gia' sarei nell'incertezza.

Non so se questa risposta ti soddisfa, quasi sicuramente no, ma e' cio' che sono riuscito a buttar giu' sul momento.

Ciao,
authan

francesco.caroselli ha detto...

Il libero mercato è una gran cosa.
Probabilemte è il sistema che garantisce la crescita piu veloce e un dignitoso presente per tutti.
Ma il mercato non si autoregola, con buona pace di tutti i Giannino.
Il mercato tende al monopolio, o quando va bene all'oligopolio.
E in queste situazioni che deve subbentrare lo stato che deve avere come primario obbiettivo riportare il mercato al suo "ideale".
Mercato Ideale: Domanda polverizzata e rarefatta, offerta polverizzata e rarefatta.
Nessun compratore e nessun venditore influisce piu degli altri.

Più si ci allontana dal mercato ideale piu crescono i pericoli.

Ci sono poi dei mercati che non devono esistere.

Per usare l'esempio di Paolo la sanità deve essere pubblica e basta.
Non si possono fare soldi sulla pelle delle persone.
La cosa veramene fastidiosa è il Lobbing, che secondo me dovrebbe essere illegale.

Paolo il verboso dubbioso ha detto...

@ Authan:

in effetti non mi hai soddisfatto :-), o meglio mi soddisferebbe in parte se parlassimo di amministrazione ma non di governo.

La cosa che più mi lascia perplesso è l'affermazione dell'imprescindibilità del modello liberista: perchè dovrebbe essere così, se i fatti sconfessano il modello? e c'è qualcosa che io non vedo oltre al modello liberista nel programma politico della destra? E, per scherzo ma non troppo, davvero Bersani è di sinistra?

In effetti il mio post precedente, a parte gli esempi a conferma delle tesi, si sintetizza in queste domande.

Saluti

Paolo il verboso dubbioso

authan ha detto...

Paolo,
il modello liberista perde colpi solo di fronte alle crisi. Nei periodi normali produce (mediamente) benessere (poi c'e' sempre che si approfitta e chi viene danneggiato). Altri sistemi (quali? Il socialismo? Lo statalismo estremo?) producono appiattimento e mediamente poco benessere.

Se vuoi possiamo paragonare il liberismo alla democrazia. E' un sistema con molte imperfezioni, ma non ne hanno ancora inventato uno migliore.

Cmq ti ribadisco che se anche il PD governasse per i prossimi 50 anni, non si prescinderebbe mai dal liberismo. Solo le varie anime comuniste (Rifondazione, PDCI, ecc), ormai estremamente marginali, si oppongono a questo modello.

Poi ti chiedi. A destra oltre al liberismo che c'e' (o meglio, che ci potrebbe essere, se la destra fosse quella ideale)? Mah... Forse una maggior propensione alle riforme istituzionali, una maggior attenzione per la meritocrazia a discapito dell'egualitarismo, una maggior volonta' di tagliare la spesa pubblica, di abbassare la spesa pensionistica, di conciliare fisco e debito pubblico. Ripeto, Parlo di destra ideale, non quella di berlusconi e dei suoi corifei.

authan