mercoledì 19 agosto 2009

Febbre a 90'

Due i temi al centro dell'attenzione alla Zanzara di ieri: l'impossibilità, dopo l'entrata in vigore del recente decreto sicurezza, di convolare a nozze per chi è clandestino e la prossima introduzione della "tessera del tifoso" quale deterrente per la violenza negli stadi.

Il conduttore supplente, Luca Telese, si è espresso negativamente su entrambi i provvedimenti. Nel primo caso il diritto al matrimonio per l'ex collaboratore del Giornale è da considerarsi universale, senza limiti. Nulla deve impedire a due persone che di amano di unirsi, e se in certi casi i matrimoni misti sono fittizi, di convenienza, finalizzati meramente all'ottenimento di un permesso di soggiorno, pazienza, “fatti loro”. Sulla tessera del tifoso, poi, Telese si è detto contrario alle "schedature" e alle limitazioni, considerandole una violazione della libertà personale.

Su alcuni punti non sono pienamente d'accordo con le tesi di Telese, ma è meglio procedere con ordine.


MATRIMONI MISTI

Questo tema è frutto della solita manipolazione della realtà messa in atto a fini elettorali dalla Lega, che come al solito solletica gli istinti più biechi di quella parte dei cittadini che non vede di buon occhio gli stranieri semplicemente in quanto stranieri, al di là del fatto che delinquino o meno. E il solito equivoco che si fonda sulla falsa equazione immigrazione = criminalità, e che in realtà nasconde solo un'antistorica contrarietà allo sviluppo di una società multirazziale e multiculturale.


GreenCard


Ciò detto, non sono d'accordo con Telese quando questi fa spallucce di fronte ai matrimoni di convenienza. L'integrazione degli immigrati va senza'altro assecondata (quindi sì, assolutamente sì, al diritto universale al matrimonio), ma simultaneamente va anche regolarizzata. Il fenomeno dei matrimoni finti deve comunque essere contrastato non rendendo la vita difficile ai reali promessi sposi, ma intensificando quelle forme di controllo mediante le quali arrivare ad annullare (e magari a punire con l'espulsione per lo straniero e con forti multe per l'italiano coinvolti) quelle unioni meramente finalizzate all'ottenimento del permesso di soggiorno permanente.


TESSERA DEL TIFOSO

Più ci rifletto e più mi convinco che la tessera del tifoso sia un passo ineludibile verso lo sradicamento del fenomeno della violenza negli stadi. Tra le critiche a questa novità posso accettare quelle di chi dice che la tessera del tifoso di per sé non basta, è solo un piccolo tassello di un puzzle di provvedimenti più ampi da adottare al più presto (responsabilizzazione delle società di calcio, predisposizione di un servizio di ordine privato, stop alle trasferte organizzate di massa, ecc.), ma non posso mandar giù l'incomprensibile spauracchio della schedatura paventato ieri da Telese.

Non abbiamo tutti una carta d'identità e una patente di guida? Non sono anche quelle, in fondo, delle forme di schedatura a cui eventualmente ribellarsi? Dai, siamo seri, la schedatura e il presunto sistema di stato poliziesco è l'ultimo dei problemi.

Il punto è un altro. Il punto è comprendere che gli stadi devono essere sottratti al predominio degli ultras e riconsegnati ai cittadini e alle famiglie. Questo è l'obiettivo che dobbiamo porci. Andare allo stadio deve essere come andare al cinema, o a teatro, o a un concerto, Si va, ci si siede, ci si gode dello spettacolo, si fa il tifo, si incita, si gioisce, si piange, si ride, si applaude, si fischia, ecc. ecc., e poi si torna a casa. Non si lanciano oggetti in campo, non ci si mena, e non si provoca l'intervento delle forze dell'ordine.

Se la tessera del tifoso, nel medio-lungo periodo, può contribuire a filtrare e isolare i violenti, premiando invece chi vive in modo sano la propria passione, la propria febbre a 90', per quel che mi riguarda ben venga.


Fever Pitch


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"Febbre a 90' riguarda la condizione del tifoso. Ho letto libri scritti da persone che evidentemente amano il calcio, ma questo è tutto un'altra cosa; e ho letto libri scritti, in mancanza di una parola migliore, da hooligan; ma almeno il 95 per cento dei milioni di spettatori che ogni anno guardano le partite non hanno mai dato un pugno in vita loro. Questo libro quindi è per noialtri, e per chiunque si sia chiesto cosa significhi essere fatti così. Nonostante i particolari qui riportati riguardino solo me, spero stuzzicheranno quanti si siano mai scoperti andare alla deriva, nel bel mezzo di una giornata di lavoro o di un film o di una conversazione, verso un sinistro al volo nel sette di destra, sferrato dieci o quindici o venticinque anni fa."

(Nick Hornby, dall'introduzione del libro "Febbre a 90'")


"Mi innamorai del calcio come mi sarei poi innamorato delle donne: improvvisamente, inesplicabilmente, acriticamente, senza pensare al dolore o allo sconvolgimento che avrebbe portato con sé."

(Incipit del libro)


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E per chiudere eccovi un paio di mitiche scene dal film tratto dal summenzionato libro di Hornby. Nella prima il protagonista spiega la sua passione assoluta e illogica per il calcio e per l'Arsenal, mentre nella seconda assiste al realizzarsi di quello che è il massimo sogno di ogni tifoso: vincere lo scudetto all'ultima giornata, in casa della squadra rivale, con un gol al novantesimo.







(26 maggio 1989, Liverpool - Arsenal. Per aggiudicarsi il titolo, soffiandolo proprio al Liverpool, i Gunners devono vincere in casa dei Reds con due gol di scarto. Il primo gol l'Arsenal lo realizza al settimo minuto del secondo tempo. Il secondo... beh, vedetevi il video.)





8 commenti:

Paolo, il caro amico Uligano ha detto...

Buongiorno,
ti quoto in tutto per quanto riguarda i matrimoni misti, non sono invece d'accordo sulla tessera del tifoso, perchè non ne vedo l'utilità: uno stadio di serie A si riempie e si svuota di un numero di persone che varia dalle migliaia alle decine di migliaia nell'arco di approssimativamente mezza giornata, per cui non credo che in queste condizioni sia praticabile alcuna forma di reale controllo attraverso una tessera.

Resto favorevole ad un utilizzo "a briglia sciolta" dei celerini sui violenti: se cercano violenza gliene si dà. A vagoni.

Per inciso é quanto viene accettato in qualsiasi altro evento altrettanto numerosamente partecipato (e magari "più nobile" quale può essere una manifestazione politica) in cui una minoranza violenta si faccia vedere.

Credo che così gli stadi diventerebbero patria dei tifosi (e magari delle persone normali, come negli stati uniti) invece che degli ultras.

Saluti

Paolo, il caro amico Uligano

littlemes3 ha detto...

I nostri stadi pieni di transenne, fossati, tornelli, manganelli...
sembrano dei campi di battaglia, cosi' ci vanno i violenti.
Levate tutto questo e i violenti spariranno. L'Inghilterra in questo insegna: nella patria degli hooligans non succede mai nulla e le partite si vedono a 1 metro dal campo, e i violenti vanno all'estero.
Commento sui matrimoni: Authan, come faresti a distinguere un matrimonio vero da uno opportunistico? Vorrai mica che qualcuno si infili sotto le lenzuola vero??!!
ciao

Paolo dea riviera ha detto...

@ littlemes3:
effettivamente transenne, tornelli e fossati possono servire a contenere i violenti, ma non li eliminano dagli stadi.
Non capisco però come e perchè ti aspetti che la loro eliminazione potrebbe farlo: in Inghilterra sugli hooligans è stato utilizzato a lungo il pugno duro, e quindi gli stadi "aperti" mi pare siano una conseguenza più che una causa della loro eliminazione...

Quanto ai matrimoni con extracomunitari, io sarò forse un'anima bella, ma, pur non pensando che quelli per interesse siano semplicemente "affari loro", tendo a pensare che il fenomeno sia estremamente limitato, e tra impedire la fruizione di un diritto fondamentale ai più e dover accettare qualche abuso, non ho dubbi. Comunque vi sono stati (i tanto decantati USA, per dirne uno) dove un sistema di controlli c'è.

Saluti

Paolo dea riviera

authan ha detto...

x littlemes3

Guarda che sono anch'io per l'eliminazione, stile UK, di barriere e fossati tra le diverse zone degli spalti, e tra gli spalti e il campo, e per la sparizione totale o quasi di poliziotti e di "manganelli". Ma non si arriva a questo risultato da un giorno all'altro.

Bisogna prima (e' un prerequisito, non una conseguenza, come dice giustamente Paolo nel commento precedente) smantellare il predominio degli ultras nelle curve, cosa che non avviene per magia semplicemente eliminando barriere, fossati e polizia.

Servono invece (come in UK!) i biglietti nominali, gli ingressi controllati individualmente (tornelli), l'interdizione per chi ha precedenti di violenza negli stadi (a questo serve la tessera del tifoso), la predisposizione di un servizio d'ordine privato autorizzato a fermare e trattenere chi osa mettere un piede in campo o lanciare oggetti, e la responsabilizzazione delle societa'.

Un passo alla volta ci arriveremo. E io potro' finalmente portare i miei figli in curva maratona senza che nessun dannato ultra' mi rompa i coglioni e mi ciuli i posti a me assegnati (scusa il francese).

Sul discorso matrimoni, non credo che serva "infilarsi sotto le lenzuola" (cosa che ovviamente non auspico) per scoprire le finzioni. Basta agire piu' o meno come nei casi dei cambi di residenza fasulli (ad esempio molti tentano di ottenere, residenza in Val D'Aosta, senza viverci realmente, per poter godere di facilitazioni fiscali, buoni benzina, ecc.).

Ciao,
authan

Anonimo ha detto...

@Littlemen: Il matrimonio delle due lesbicone celebrato da Don Silvio a villa Certosa, di cui ci sono/c'erano reperti fotografici, vale? :)
Rick

Alle ha detto...

E' vero, l'equazione "immigrazione = criminalità" è falsa. Ma non è cosi falsa l'equazione "immigrazione clandestina = criminalità": se è clandestina per definizione ha qualcosa di illegale, o no? Se no chiamiamola in un altro modo, che so, "immigrazione in attesa di regolarizzazione"... cosi suona meglio...
Sono perfettamente d'accordo con l'iniziativa del Governo: chi è clandestino non può sposarsi. La pratica di celebrare questi matrimoni e di conseguenza rilasciare un permesso di soggiorno era una offesa all'intelligenza di tutti coloro che fanno le cose legalmente, come spesso succede in Italia.
Perché è la collettività che deve farsi carico di verificare se il matrimonio è reale o fittizio intensificando i controlli? Le forze dell’ordine hanno tempo da perdere per pedinare gli sposi e vedere se vanno in viaggio di nozze??? O se dormono nello stesso letto???
E non tiriamo fuori la storia che si priva il cittadino italiano di un suo diritto fondamentale!!! Questa è la più grande stupidaggine del 2009!!! La soluzione? I due futuri sposini si prendono un aereo, vanno nel paese di origine dell’immigrato clandestino, si sposano e ritornano con un regolare permesso di ricongiungimento familiare!!! Così è tutto perfettamente legale, ed è un buon disincentivo per i furbacchioni…
Questo non è un ragionamento leghista ma “legalista”. I cittadini non vedono di buon occhio gli immigrati perché lo svacco italiano nella gestione dell’immigrazione ha fatto si che persone di qualsiasi tipo (non razza!) facessero quello che gli pareva a scapito dei cittadini onesti. Chiedete ad un immigrato regolare che ha fatto le cose con sacrificio e secondo la legge cosa pensa di questo provvedimento… avrete delle sorprese.

authan ha detto...

Alle,

per me "clandestino" non implica, "per definizione", una propensione alla criminalita'. Per me esistere non puo' essere illegale. Un bimbo figlio di clendestini nato in Italia non dovrebbe avere diritti, estendendo il tuo ragionamento?

Sui matrimoni... Tu preferisci vedere il lato negativo, io quello positivo. Tu vedi gente che "la fa franca". Io penso invece che coi matrimoni (quelli veri) molte persone degne, rispettose, che mai hanno arrecato danno e mai lo arrecherebbero si possono integrare felicemente e proficuamente.

Sono il primo a dire che il controllo alle frontiere e nei mari deve essere severo (per questioni logistiche e pragmatiche, non per cattiveria). Ma con le persone che sono gia' dentro non ha senso ed e' controproducente scatenare una caccia all'uomo indiscriminata. Perche', santo cielo, prendersela con chi si vuol sposare (se non e' una finzione)? Che male fa? Concentriamoci sui delinquenti veri!

Grazie comunque per il tuo commento articolato e motivato.

Scrivi ancora, ti aspetto.

Authan

Alle ha detto...

Authan è vero che un clandestino non è per forza un criminale. E nemmeno vedo un lato negativo nei matrimoni misti. Dico che esiste un modo legale per sposarsi ed avere un permesso regolare. Non mi piace chi fa leva sul pietismo per procrastinare questo lassismo che abbiamo subito nella gestione dell’immigrazione.
Io sono sposato con una cittadina extracomunitaria e frequento immigrati quotidianamente. La cosa che più mi ferisce e vedere amici (extracomunitari) che imparano a disprezzare il nostro paese perché subiscono essi stessi quest’ingiustizia legalizzata. C’è chi ha aspettato anni per rientrare nei flussi quando poteva venire con un visto turistico e rimanere come clandestino. Non lo ha fatto in quanto persona intellettualmente onesta. E noi cosa gli stiamo insegnando? Che avrebbe fatto molto meglio (e farà meglio in futuro) a non farsi molti scrupoli: che l’Italia è la patria dei furbi.
La legalità è ciò che fa rispettare uno Stato, che favorisce l’integrazione perché suscita il rispetto e l'orgoglio per il paese che ti ospita e per i suoi cittadini. Un paese dove il furbo alla fine la fa sempre franca non si guadagna questo rispetto e non fa sentire tutelato nemmeno un immigrato.
Insisto: sei clandestino e ti vuoi sposare? Torni nel tuo paese col tuo fidanzato/a italiano/a, ti sposi in presenza di tutta la tua famiglia (non mi sembra poi così male), vai all’ambasciata italiana e richiedi un visto di ricongiungimento familiare (che non è discrezionale e quindi l’ambasciata è obbligata a rilasciare) e torni da immigrato regolare con tutti i diritti di questo mondo. Dove sta lo scandalo?