giovedì 20 agosto 2009

La rete parallela

Una delle massime differenze di approccio alla conduzione tra Giuseppe Cruciani e Luca Telese si palesa nel modo di gestire le interviste agli ospiti.

Lo stile di Cruciani, che pur si sforza comunque di sfuggire alle banalità, ricade comunque in schemi classici, improntati alla serietà, alla professionalità, al contegno, con toni sempre piuttosto formali. Il tema su cui l'ospite è stato invitato rimane sempre al centro dell'attenzione, senza tante divagazioni.

Luca Telese, invece, appena può esce dal recinto, parte per la tangente, inizia a sparare domande imprevedibili e apparentemente (a volte non apparentemente) senza senso. Chiede all'ospite di cantare, rivolge quesiti che toccano il privato, ecc. Non si pone su in piano diverso rispetto all'intervistato, ma sale o più spesso scende al suo livello, come se il suo intento, più che approfondire un tema sia quella di approfondire la persona ospite, spiazzandolo, mettendolo a nudo, offrendolo agli ascoltatori sotto un'ottica diversa cosicché essi possano farsi un'idea non tanto basata sulle parole quanto invece sulle reazioni.

I risultati a cui porta il metodo Telese sono i più diversi, nel bene e nel male, come la Zanzara di ieri ha mostrato. All'iniziale intervista a Morgan, una delle più insulse che mi sia mai capitato di ascoltare (allo scazzato protagonista di X-Factor, che sorseggiava una bibita in spiaggia, Telese per poco non è arrivato a chiedere quale fosse il suo colore preferito), hanno fatto da contraltare il super vivace scambio di vedute con il sindaco di Novara, Massimo Giordano (il quale, sonoramente rimbeccato dal conduttore, farneticava, manco vivessimo in un romanzo di John Le Carré, di una “rete parallela” che condiscende e assiste la vita in clandestinità), e il dialogo molto brioso e informale con la nuova stellina del partito democratico, Debora Serracchiani (la quale, spero perché presa alla sprovvista e/o colta dall'emozione, non ricordava le parole dell'inno di Mameli. Un punto in meno).

Parafrasando i ruoli del calcio, Se Cruciani è un mediano dai piedi buoni e dal rendimento costante alla Cambiasso, Telese è un fantasista dalle giocate imprevedibili, alla Ronaldinho, capace sia di colpi geniali come di lunghi momenti anonimi senza spunti degni di nota. Se, al di là delle idee politiche, sia meglio l'uno o l'altro è difficile dirlo, e forse non ha neppure tanto senso domandarselo.

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Ancora giusto due parole sull'oscura "rete parallela" di cui secondo il sindaco di Novara Giordano si giovano i clandestini. Secondo me Telese ieri è stato perfetto quando ha osservato che il discorso di Giordano si applicherebbe bene se stessimo parlando di nemici. Non è così. Non sono nemici.

Secondo me il contrasto all'immigrazione clandestina si deve esercitare su due livelli, con intensità diverse e con obiettivi diversi. Un livello è il controllo alle frontiere. Lì bisogna essere rigidi, chi non ha titolo non deve entrare, punto. L'altro livello è la gestione di chi sul suolo italiano già c'è (o di chi riesce per sua fortuna o per nostra sciatteria riesce comunque ad entrare).

Siccome la messa in atto di espulsioni coatte di massa non è oggettivamente pensabile, nel momento in cui questi immigrati diventano parte del tessuto sociale del sistema Italia, si guadagnano, per una questione di diritto universale, l'onore di beneficiare della scuola, della sanità, e di tutti i pubblici servizi, senza bisogno di "reti parallele", perché stiamo parlando di persone, e non di nemici o di animali. Poi, chi vivrà nel rispetto delle regole, lavorando, si guadagnerà, dopo un ragionevole periodo di tempo, una regolarizzazione. Chi violerà o ha violato in passato la legge, invece, andrà perseguito con fermezza e cacciato nel più breve tempo possibile. Così, piaccia o non piaccia, è come la penso io.

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Led Zeppelin, "Immigrant Song" (1970)





8 commenti:

Paolo il dequalificato ha detto...

Buongiorno,
sulla conduzione di Cruciani aggiungerei che mi pare che il "format" normale preveda quotidianamente di affidare ad un ospite di nome il ruolo di "provocatore rozzo" (Sgarbi, Villaggio, Prosperini, Salvini, Buzzanca, Siffredi, Cossiga...) per aggiungere pepe alla trasmissione mentre Cruciani "modera" (?), anche duramente, le telefonate.
Questo salta con Telese: gli ospiti mi paiono più pacati, le telefonate meno "moderate" (anche se ieri ha abbondantemente e fastidiosamente parlato sopra al delirante sindaco di Novara), il conduttore invece allevia i toni.

Ieri mi sarei aspettato qualcosa in più sull'affermazione di Bankitalia circa il fatto che gli stranieri non rubano il lavoro agli italiani, visto che si è solo sfiorato l'argomento.

I nostri imprenditori strepitano di non trovare tra gli italiani determinati lavoratori ( vedete oggi sul corriere http://www.corriere.it/cronache/09_agosto_20/sergio_rizzo_i_30_mila_posti_di_lavoro_che_nessuno_vuole_c6f1ddfe-8d48-11de-ac5b-00144f02aabc.shtml ).
In un mondo in cui il libero mercato è la più indiscussa delle religioni dovrebbero completare la frase con "alle condizioni di lavoro ed economiche che proponiamo noi" e tutto tornerebbe.
In realtà per la moltissimi imprenditori è preferibile cambiare i confini del mercato aprendo agli extracomunitari per non dover migliorare salari e condizioni di lavoro dei dipendenti, piuttosto che tentare di operare con innovazione ed investimenti per ampliare i mercati di sbocco per le proprie aziende.

In questi termini trovo quella del furto dei posti di lavoro una questione mal posta, su cui nessuna parte politica ha interesse a fare chiarezza: il centro dx perchè molto presente tra i piccoli imprenditori, il centro sx perchè perchè immagina di assolvere in questo modo gli immigrati da una delle due accuse più frequenti (rubano il lavoro e sono criminali).

Secondo me sbagliano entrambi e così facendo danno voce e credibilità alla Lega: il problema c'è e lo sanno gli italiani aventi qualifiche professionali medio basse (ma l'asticella si alza continuamente) che si vedono porre in competizione con immigrati (spesso ricattabilissimi) e quindi disposti a lavorare a condizioni inaccettabili per un italiano.
Ma si risolve, appunto, come hanno fatto e stanno facendo meglio di noi altri paesi: acquisendo anche le competenze degli immigrati e sfruttandole per migliorare le condizioni economiche aziendali e sociali complessive, se no si passa dal competere con (ed ambire allo stile di vita della) Germania, a farlo poi con la Grecia, quindi con la Turchia, dopo con l'Egitto, e via così fino al fondo.

Saluti

Paolo il dequalificato

Anonimo ha detto...

E che dire di Sgarbi con la scorta? Cruciani lo avrebbe chiamato e sicuramente incensato, altro che quel "cialtrone" di Saviano, diffamato qualche tempo fa alla Zanzara da un omertoso ascoltatore..
Rick

Anonimo ha detto...

Secondo me si potrebbe definire lo stile simpatico di Telese (che a me diverte molto) come "PATATONE" :-) Che ne dite?

Anonimo ha detto...

Authan, Telese ti ha dato del cornuto! :o

Giona, il rigurgitato del Signore ha detto...

Cruciani ha la seriosità rigida ed un po' attonita di tutti gli ignoranti fascistoidi come lui. E' imbolsito dalla sua incapacità di cogliere le sfumature del mondo. Telese è un'altra categoria. Quando arriva lui finalmente la Zanzara vale il prezzo dell'energia elettrica per tenere accesa la radio.

Giona

Anonimo ha detto...

Ciao, Telese mi piace molto pero' devo dire che mi manca un po' il cinismo e la ruvidezza di Cruciani..

Anonimo ha detto...

GUARDATEVI QUESTO VIDEO SU TELESE E POI VEDIAMO CHE NE PENSA L'AUTORE DI QUESTO BLOG , STUCCHEVOLE.
CRUCIANI E TELESE DUE FACCE DELLA STESSA MEDAGLIA....

http://www.youtube.com/watch?v=ambYc5Wa9bo

MENO PIAGGERIA E PIU' PALLE...
PAOLO PAPILLO

Cristiano ha detto...

Mi è capitato di sentire l'intervista al sindaco novarese.. Forse non si sarà notato, ma quando Telese gli ha chiesto di cantare il tanto amato Va Pensiero al posto del vituperato inno di Mameli il sindaco sapeva solo le prime 2 strofe. Al che, il nostro secondo me ha capito benissimo l'imbarazzo del sindaco e quindi ha insistito per farsi cantare il resto che ovviamente non è venuto fuori. Posso dirlo? Telese è un grande perché, a differenza di Cruciani, con gli intervistati non è per niente paraculo (non si sentono risatine di approvazione che Cruciani per altro fa anche quando disapprova basta che il tipo sia abbastanza potente, e anzi dice sempre quello che pensa), peccato che certe volte li risparmi e non assesti il colpo letale come avrebbe potuto fare questa volta dicendo che il sindaco novarese nonostante si professasse uno di quelli che avrebbero sostituito Mameli a Verdi non ne conoscesse che 2 strofe. Comunque hip hip hurrà per Telese. Tra l'altro è sorta anche una polemica sul nostro per la sua entrata al Fatto Quotidiano di Padellaro tra i lettori del blog dell'Antefatto. A me piace molto Telese e trovo che in un programma come la zanzara abbia una funzione educativa e disintossicante di cui il programma necessita assolutamente. Peccato che facciano sempre tornare Cruciani! Mi costringono ogni volta a cambiare stazione