Dopo la conclusione del ciclo di Luca Telese, è iniziato, con la Zanzara di ieri, il periodo di conduzione di Alessio Maurizi, che si protrarrà per due settimane, in attesa del ritorno del titolare Giuseppe Cruciani.
Non è la prima volta che Maurizi prende in mano le redini della trasmissione, e pertanto già conoscevamo le sue caratteristiche. Egli ha uno stile composto, molto pacato, super serio, super super professionale, che verrà sicuramente apprezzato da chi non ha gradito le recenti derive della trasmissione verso l'infotainment. Di certo con Maurizi non ascolteremo mai puntate insulse con ospiti ridicoli come è capitato svariate volte con i precedenti conduttori. Dall'altro lato, però, nemmeno ricaveremo quel coinvolgimento emotivo stimolato dalla giovialità e dalla spontaneità quasi adolescenziale di Telese e dalla ruvida vis polemica di Cruciani. Ad ogni modo, va bene così, ascoltare delle voci diverse ogni tanto può solo giovare.
L'argomento maggiormente dibattuto nella trasmissione di ieri è stato quello dei casi di aggressioni a coppie omosessuali che si sono susseguiti negli ultimi giorni a Roma e a Rimini. Come al solito, ne è nato un dibattito tra i negazionisti e i minimizzatori ad oltranza e coloro che invece vedono un paese liberticida capillarmente pervaso dall'intolleranza più cieca.
Come per la querelle sul razzismo, la verità sta nel mezzo. L'Italia non è un paese nel quale agli omossessuali è impedito di vivere la loro vita e di circolare liberamente. Non siamo l'Iran, grazie al cielo. Ma ciò non toglie che una certa cultura antiquata che individua nell'omosessualità una forma di devianza o di perversione non è stata ancora sradicata. Quell'intervento registrato da Radio Padania e ritrasmesso ieri da Maurizi in cui un tizio diceva che “magari le coltellate no, ma due calci in culo ai culattoni ci possono stare” è rappresentativo in tal senso.
Ma chi pensa che il pregiudizio alberghi solo nell'ignoranza delle menti incolte si sbaglia di grosso. Basta citare l'erudito Giulio Andreotti, che non più due anni fa si riferì ai gay come a “sodomiti che nella Divina Commedia finivano all'inferno”. Sì, usò la parola "sodomiti". Roba da far accapponare la pelle.
L'omofobia non galleggia in superficie, ma si nasconde in nicchie aventi dimora in quel “sottofondo di intolleranza sessuale”, menzionato ieri dal sindaco di Roma, Gianni Alemanno, che ancora non si è riusciti a sradicare, anche per colpa di una certa politica incapace di intraprendere iniziative a favore dei diritti degli omosessuali. Ricordate le resistenze – puramente, vergognosamente, ideologiche – ai famosi Dico, o Pacs, ai tempi dell'ultimo governo Prodi? Poi, una volta che Berlusconi ha ripreso il potere, l'argomento è addirittura scomparso dall'agenda.
A proposito delle parole di Alemanno, bene ha fatto Maurizi a sottolinearne l'elemento di novità (e mi è sembrato anche con una certa soddisfazione). “In passate occasioni”, ha detto il conduttore, “gli esponenti del centrodestra si erano dimostrati restii a parlare di sottofondo di intolleranza, in termini quasi sociologici, mettendo in associazione episodi di violenza a certi contesti”. In effetti, nel commentare le recenti aggressioni a cittadini di origine straniera, Lega e PDL (ma anche il nostro grande minimizzatore Cruciani) compatti avevano sempre parlato di singoli episodi di semplice criminalità, non riconducibili ad alcun filone comune, ecc. ecc.
Non è così. E' ora di aprire gli occhi e prenderne atto, perché nessun problema può essere risolto semplicemente negandolo. Non ho ben capito cosa intenda Miriam Mafai nel momento in cui invoca, nel suo pezzo su Repubblica di oggi, una “legge contro l'omofobia”, ma, come minimo, a mio modo di vedere, l'aver agito sulla base di pregiudizio sessuale deve diventare un'esplicita aggravante nel nostro ordinamento penale.
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Village People, "YMCA" (1978).
Young man, there's a place you can go
I said, young man, when you're short on your dough
You can stay there, and I'm sure you will find
Many ways to have a good time
It's fun to stay at the Y-M-C-A
It's fun to stay at the Y-M-C-A...
8 commenti:
Buongiorno,
un plauso a Maurizi per la "cazziata" (grosso modo "Lei ha perso una ottima occasione per prendere le distanze dalla telefonata a Radio Padania...") data al vicesindaco (?) leghista vigevanese intervenuto a difesa della pacificità dei suoi elettori.
E' la dimostrazione che signori si nasce.
Per l'ennesima volta Alemanno (ed almeno altrettante volte lo aveva già fatto Fini, che ultimamente viene ingiustamente invitato a dire qualcosa di destra) ci ha ricordato che in Italia esiste anche la possibilità di avere una destra migliore di quella che vediamo tutti i giorni (e di quella della telefonata a radio padania che è ancora peggiore).
Spero che gli elettori di destra se ne accorgano (no, non ci riesco, non posso essere io a votare quei due ;-)).
L'Italia forse non è un Paese razzista ed omofobo, ma è un paese dove si è scelto, per fede o ideologia, di assecondare il pregiudizio derivante almeno in parte da una ignoranza sconfinata.
Per cui un omosessuale è un sodomita nel migliore dei casi (un frocio disgustoso, un malato o un perverso se va peggio); non si distingue tra sciiti, sunniti, wahabiti, alawiti, drusi e tutti quelli che vengono cacciati nell'unico omogeneo calderone alla voce di islamici (Pensateci, se siete cattolici: cosa pensereste di chi vi confonde con un maronita? e con un ortodosso? e con un protestante? Ecco, immagino che loro abbiano motivo di pensare lo stesso di noi).
A titolo personale ritengo che, almeno per questi argomenti una grossissima responsabilità della nostra ignoranza vada addebitata alla Chiesa, che (in forma ufficiale o informalmente attraverso i politici che esprime / approva) ha sempre avversato l'insegnamento dell'educazione sessuale e ha monopolizzato quello della religione: il fatto che l'attuale governo sia ancora più prono ai desideri del Vaticano di quanto non lo fosse "monsignor" Prodi e la sua parrocchietta non promette bene.
Saluti
Paolo il Mauriziano
Buongiorno,
di nuovo ieri abbiamo avuto un assaggio della mancanza di vergogna con cui prima una persona probabilmente ignorante ha chiamato la radio lasciandosi andare al solito discorso ipocrita: "Le coltellate no, ma il calcio nelle palle si".
Che vuol dire che sotto sotto le coltellate non sono state neanche troppo sbagliate.
Posso capire che in una radio di ultrà fascistoidi ci siano telefonate del genere (con il conduttore che ridacchia).
Mi irrita che questo avvenga sulla radio legata (se non ufficiale) di un partito di governo e che il conduttore non prenda una posizione e tantomeno la prenda il sindaco intervenuto alla Zanzara.
Queste persone sono responsabili della legittimazione che ormai hanno certi atteggiamenti da barbari.
Bravo Maurizi che è stato rigido dinanzi alle posizioni ipocrite del sindaco.
Saluti
Tommaso
PS:
@Paolo
Se un sunnita o uno sciita vengono definiti islamici, è come definire un cattolico o un protestante cristiani. Non mi pare, al di là di tutto, che sia errato.
bravo e signorile il conduttore, non potrebbe dare qualche lezione di buona educazione a Cruciani?
Che crede di avere vis polemica, ma il più delle volte è semplicemente un gan maleducato.
Telese mi manca.
Alessio Maurizi è un giornalista, Cruciani e Telese sono due macchiette.
Antonio
@ Tommaso: oggi ho dedicato (ma non perso) troppo tempo al blog...
Comunque, per restare IT: ci sono generalizzazioni più o meno sensate, anche se formalmente corrette: l'esperienza mi dice che le mentalità dei cattolici Italiani, degli ortodossi Greci e dei protestanti Tedeschi sono spesso molto diverse tra loro, e che quindi la generalizzazione "Cristiano" è poco sensata per definire un modello comportamentale umano.
Perchè dovrei presumere che quella "Islamico" lo sia, in presenza di una frammentazione in fedi analoga?
Tra un sunnita Iracheno ed uno sciita Iraniano o un alawita Siriano passa una differenza, da quanto capisco, non inferiore a quella esistente tra le fedi cristiane, eppure li consideriamo tutti uguali, sul piano dei comportamenti: non mi pare sia una generalizzazione sensata...
Ciao
Paolo l'Alevita
io infine mi chiedo:
Ma in fondo, a chi caspita piace l'arroganza di Cruciani, chi davvero apprezza quella sua sufficienza spocchiosa nei confronti di chi avanza opinioni che non condivide, chi s'incanta al cospetto della sua superficialità al limite dell'indifferenza nei confronti del tema cruciale dell'immigrazione, chi può ancora apprezzare quel suo minimizzare infastidito verso chi ripropone la questione del conflitto d'interessi ancora irrisolto mentre l'Italia precipita nella classifica internazionale della libertà di stampa?
Telese e Maurizi, signori miei, sono perle insperate (e purtroppo a termine).
Gli unici ancora a non capirlo sono i programmisti di radio24.
in autunno tornerà Cruciani.
e io tornerò a radio2.
Noi italiani, volente o nolente, viviamo in una società impregnata dal cattolicesimo e dalle sue manifestazioni intransigenti. Il Vaticano vede come aberrazione l'omosessualità e inevitabilmente, per inerzia, anche per chi è tendenzialmente tollerante, ma credente, l'omosessualità è percepita con disagio. Figurarsi per gli intolleranti destroversi. Come per la xenofobia per i popoli estranei al mondo occidentale, anche la fobia per chi è sessualmente diverso sfocia in aggressioni fisiche che trovano una giustificazione ideologica nella crociata religiosa per estirpare il "satana della perversione".
La destra alternativa al berlusconismo (Fini in primis) si sta muovendo anche su questo fronte, nell'intento di emanciparsi dallo stereotipo di destra che appoggia le spinte xenofobe. Purtroppo il "vuoto" lasciato dalla destra pensante è stato subito riempito dai razzoleghisti che da ciò traggono sempre (ainoi) più consensi. La legge proposta dalla Mafai non si farà perchè il Governo, oltre a non avere interesse, deve ricucire lo strappo con il Vaticano dopo le "sparate" dei razzoleghisti. I voti dei cattolici moderati servono a Silvio quanto l'appoggio politico dei tracotanti "padani"
Pasquino
Gira su facebook una nota interessante. La puoi trovare qui: http://blog.kazuma.net/2009/08/omosessualita-e-la-parola-di-dio.html
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