Alessandro Cecchi Paone per me rappresenta l'ospite ideale della Zanzara. Probabilmente nel dire ciò sono condizionato dal fatto di condividere il 99% di tutto quel che dice, ma fatto sta che lo trovo sempre di una chiarezza solare. Non elude mai le domande, non risponde con battutine, argomenta e circostanzia, non urla, non ricorre al torpiloquio, e ha una capacità di sintesi straordinaria. Perfetto.
Con queste premesse, non ho potuto che apprezzarne la sua presenza all'inizio della trasmissione di ieri, così come ho apprezzato i concetti da egli espressi. Il tema era ancora quello dell'omofobia, sulla scia delle recenti aggressioni ad omosessuali a Roma e Rimini.
In particolare, Cecchi Paone, intervistato da Alessio Maurizi, ha raccontato di come spesso gli capiti ancora di sentire delle “falsità scientifiche, culturali e storiche” sull'omosessualità: “Dall'essere contro natura, al minacciare il mondo di spopolamento, dal diffondere modelli culturali negativi, all'essere causa della rovina nella formazione dei giovani. Cose inammissibili nel mondo civile, che purtroppo sono propagandate dalla Lega, da gran parte del PDL, dalla componente cattolica del PD, e dalla chiesa cattolica in generale. Non c'è da stupirsi se verso gli omosessuali c'è un clima di ostilità.”
Con questo, ovviamente Cecchi Paone non intendeva dire, come alcuni ascoltatori intervenuti nel prosieguo della trasmissione hanno maliziosamente voluto intendere, che da parte di una fetta della politica e dal mondo cattolico ci sia fomentazione di cieco odio, volontà di oppressione, brame di vessazioni e persecuzioni. Più semplicemente in quegli ambienti una certa arretratezza culturale di fondo sopravvive alla modernità nutrendo quell'humus di ostilità verso i diversi orientamenti sessuali da cui poi, in circostanze per fortuna non consuete, possono scaturire episodi spiacevoli.
Il fatto che il pregiudizio omofobo, ha poi aggiunto Cecchi Paone, per quel che riguarda i paesi occidentali democratico-liberali abbia luogo con maggior incidenza in Italia (solo in Grecia e Polonia la situazione è peggiore), non si può che spiegare con la forte influenza, dovuta più ad un retaggio di tradizione che non al proselitismo, che la chiesa cattolica ha sul tessuto sociale di questo paese. E' così, inutile girarci intorno. “Per la chiesa cattolica”, ha spiegato Cecchi Paone, “gli omosessuali sono accettabili solo se non vivono la loro omosessualità. Ciò si porta appresso l'assenza di una legge contro la discriminazione, quella sulle coppie di fatto, l'assenza dei quartieri gay, eccetera”.
E' il caso di dire "parole sante". L'Italia sul tema dell'omofobia è molto indietro. Certo, non siamo l'Iran, per carità, ma nell'altra direzione siamo lontani anche da un paese come gli Stati Uniti dove gli orientamenti sessuali ormai non suscitano più neanche un'alzata di sopracciglio, e dove, per citare un esempio, si producono tranquillamente dei telefilm con protagonisti degli omosessuali, cosa impensabile in Italia.
Io ho grande rispetto per la chiesa cattolica, voglio precisarlo. Non sono visceralmente anticlericale e non ne metto in discussione il diritto ad esistere e ad avere delle opinioni. Però vorrei che con maggiore coraggio e determinazione i cattolici cominciassero ad intraprendere un percorso verso la modernità del pensiero. Non si può, nell'anno del signore 2009, percepire ancora l'omosessualità come qualcosa contro Dio. Non si può.
Ma ci arriveremo, non ho dubbi. Così come ora non riusciamo a credere che un tempo esisteva la santa inquisizione e gli eretici e le streghe bruciavano sui roghi, i nostri nipoti e pronipoti, un giorno, rideranno dei tempi in cui gli omosessuali erano discriminati e osteggiati non per aver mai fatto del male al prossimo, ma per il semplice motivo di aver voluto vivere pienamente la propria innocua natura.
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Nel 2003, il regista Ferzan Özpetek dirigeva il suo film capolavoro “La finestra di fronte”, il cui plot si appoggiava su un'antica perduta relazione omosessuale ai tempi del fascismo. Straconsigliato. Nella colonna sonora della pellicola spiccava la splendida “Gocce di memoria”, di Giorgia.
Siamo indivisibili,
siamo uguali e fragili,
e siamo già così lontani...
10 commenti:
Non frega niente a nessuno di Cecchi Paone. Son tutti interessati al new deal berlusconiano dipinto da Antonio. Scusate devo andare ciò il Suv (8,5 m di lunghezza) in doppia fila e il "plasma" 90'' che mi aspetta a casa per rincoglionirmi col G.F. e le tettone che mi piacciono tanto. Godo come un riccio da quando c'è Silvio.
Pasquino
A Pasquino: Perché non andarsi a vedere il temutissimo e censuratissimo "Videocracy"? Sarà, ma la storia della censura preventiva mi sa tanto di battage pubblicitario al film: dal trailer su Youtube sembra la solita fregnaccia tipo Caimano, Dandini, ecc. Tutto già visto e già digerito, grazie.
Antonio
E' la prima volta che scrivo. Grande blog! Grandi complimenti ad Authan per l'equilibrio! Sogno una Zanzara a doppia conduzione Cruciani-Authan. Potreste insidiare l'inarrivato otto e mezzo Ferrara-Armeni!
Una considerazione per Antonio: ti invidio un sacco! Vorrei raggiungerti nel mondo dove vivi! Qui putroppo c'è ancora qualcosina che non va... Cmq sei fondamentale per questo blog!
Un dubbio:
non è che Antonio è Authan travestito da Antonio, che ha trovato il modo per provocarci e far schizzare le visite al blog!
Alessio paranoico
Ciao Alessio,
benvenuto!
Grazie per i complimenti... E no, non sono il super berlusconiano Antonio, che anche a me fa un po' invidia per tutte le certezze che ha e per tutte le domande che non si pone, ma che comunque in questo blog e' assolutamente benvenuto e gradito come tutti gli altri.
Ciao,
authan
@ Authan: complimenti per il bel post, ampiamente condiviso.
E' vero che se la trasmissione è pacata e ben moderata il blog ne risente in negativo, nel senso che gli argomenti trattati vengono più riassunti che discussi.
Sulla Chiesa sono un po' più caustico di te: nel cammino verso un mondo evoluto e civile è da secoli che sembra arrancare in fondo, nel gruppo di chi è costretto ad adeguarsi, e ciò non le fa onore.
E' un peccato che Cecchi Paone venga spesso ridotto solo allo stereotipo dell'ordinarietà per gay e laici: è effettivamente una persona che ha qualcosa da dire.
Mi piace specialmente il finale del tuo post: avrebbe meritato un We shall Overcome...
Saluti
Paolo la maglia nera
A proposito del post sull'omosessualità di Authan, cade a fagiolo un articolo su "Il Giornale" di oggi, che riporta la condanna del direttore dell'Avvenire Boffo che, in prima fila nella campagna di stampa contro Berlusconi, intimidiva la moglie dell’uomo con cui aveva una relazione omosessuale. Per questo ha patteggiato: con una multa ha evitato sei mesi di carcere. Per la serie "fate quello che dite ma non fate quello che faccio". :))
Antonio
Antonio
Refuso "fate quello che dico ma non fate quello che faccio"
Antonio
Per Antonio due domande.
Perché se un direttore di un giornale critica (occasionalmente e su fatti precisi) il presidente del consiglio finisce "in prima fila nella campagna di stampa contro Berlusconi"?
Secondo te, se l'Avvenire non avesse osato muovere critiche al premier, il Giornale di Feltri l'avrebbe pubblicata questa notizia (ancora tutta da confermare) risalente al 2002?
La segnalazione di Antonio mi ha fatto cadere sott'occhio un articolo del Giornale sicuramente più IT ed interessante rispetto agli argomenti del post di Authan: vedete un po' qui che cosa scrive Veneziani:
http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=377653&START=1&2col=
Forse vado oltre l'interpretazione corretta, ma leggere "sono convinto che una sessualità non disposta a procreare sia una distorsione del disegno naturale - e per chi crede, soprannaturale - di perpetuare la vita e fondare le famiglie" mi fa correre un brivido lungo la schiena e pensare a chi parla di perversione, deviazione, malattia. E perchè sia chiaro che la cosa riguarda tutti, vi ricordo che chiunque usi un profilattico, anche in un rapporto eterosessuale, persino coniugale, ricade nella distorsione.
Nella scala della mia considerazione Veneziani è rotolato un bel po' di gradini più in basso, specie perchè, pur avendo conoscenza di omosessuali dalla vita ordinaria ed affermata (Giordano Bruno Guerri e Cecchi Paone per dirne due che per certo ha avuto modo di conoscere) preferisce utilizzare lo stereotipo delle checche.
Saluti
Paolo la gaia checca
Ottima considerazione Paolo, che condivido in pieno.
A margine, osservo con divertimento una coincidenza. Nel post che sto preparando e che apparira' tra poco, me la prendo anch'io, anche se en-passant e per tutt'altre ragioni, con Marcello Veneziani.
Ciao,
authan
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