venerdì 3 aprile 2009

Te la do io la Zanzara

Secondo me le notizie più interessanti della giornata di ieri erano due:

1) La decisione della Consulta, che ha dichiarato incostituzionale parte della legge 40, quella sulla fecondazione assistita, e le relative reazioni, tra le quali ha spiccato quella ben poco istituzionale del presidente della Camera Gianfranco Fini. Sul tema, io consiglio a tutti la lettura dello splendido commento del giurista Michele Ainis apparso sulla Stampa di ieri, giovedì 2 aprile.

2) La vicenda degli autobus separati per stranieri a Foggia, su cui sarebbe stato il caso di fare chiarezza visto che qualcuno ha subito parlato di apartheid e di Alabama anni '50. Magari era il caso di far intervenire il sindaco della città pugliese affinché spiegasse bene il senso dell'iniziativa, posto che esista.

E invece?

E invece, com'era tutto sommato scontato, la precedenza è stata data alle smargiassate del ministro Renato Brunetta, il quale ha bacchettato le dipendenti pubbliche donne che si assentano dal posto di lavoro per fare la spesa, e di Beppe Grillo, che su La7, durante il programma Exit condotto da Ilaria D'Amico, ha bacchettato tutto e tutti come suo solito.

Partiamo da Brunetta. Me lo immagino ieri pomeriggio Giuseppe Cruciani a struggersi nel dubbio se mandare in onda o no l'inneggiante musichetta di Goldrake Ufo Robot (alla fine non l'ha mandata).

Io mi chiedo: è proprio necessario eccitarsi come degli scolaretti ogni volta che il ministro spara una delle sue "bombe" alla Maurizio Mosca? Non lo so, il tutto sta cominciando a diventare un po' troppo ripetitivo e stucchevole. Gli obiettivi che Brunetta si è dato in termini di innovazione, come ho detto tante volte, li condivido. Il suo protagonismo, invece, comincia seriamente ad innervosirmi. Per me sarebbe ora di "punirlo", ignorandolo un po', così che si decida a far lavorare un po' più il cervello e un po' meno la lingua.

Passiamo a Grillo. Se fossi così fortunato da avere il numero di telefono di Ilaria D'Amico, la chiamerei per chiederle: Ilaria, luce dei miei occhi, ma tu Grillo lo hai scoperto per la prima volta questa settimana oppure lo conoscevi già?

Grillo è fatto così, prendere o lasciare. Linguaggio sboccato, urla, invettive, comizi senza dibattito, alcune buone intuizioni e qualche idea lodevole, ma anche tante esagerazioni e intemperanze a non finire. Grillo è così da quindici anni. Se lo si invita in televisione pur conoscendo il personaggio, con che faccia tosta ci si stupisce se Grillo dopo il suo monologo abbandona il collegamento e se ne va?

Nota: non sto dicendo che bisogna boicottare Grillo, anzi. Dico solo che il personaggio va accettato o rigettato per quel che è, senza la pretesa di volerlo trasformare in un tranquillo opinionista da salotto televisivo.

Io ad esempio lo accetto. Primo perché, pur disapprovando nel modo più assoluto i suoi eccessi, mi diverto un sacco ad ascoltarlo. E poi perché, filtrando, seppur a fatica, le invettive, riesco ad intercettare alcuni spunti interessanti su cui riflettere. Per dirne uno, quando Grillo sostiene che il futuro non è nella mobilità sempre più rapida, ma nello stare fermi (sono le informazioni e le idee a dover viaggiare), io penso che non siamo di fronte ai vaneggiamenti di un folle. E' una teoria plausibile, stimolante, su cui come minimo val la pena meditare.

Cruciani invece rigetta Grillo in toto. Principalmente per la mancanza di disponibilità al confronto (critica più che giustificata), ma anche per il linguaggio che il comico genovese è solito usare, duramente criticato anche ieri. E se sulla prima motivazione non si può che condividere, sulla seconda avrei qualcosa da questionare, visto che il conduttore della Zanzara non si fa problemi a dare spesso e volentieri ospitalità ad un elemento come Vittorio Sgarbi che in quanto a intemerate e ad ecessi verbali non ha nulla da invidiare né a Grillo, né a chicchessia.

Ecco, se volete, possiamo metterla in questo modo: Grillo sta a me come Sgarbi sta a Cruciani. Quando un giorno chiesi a Cruciani il motivo per cui invitasse così spesso, con mio disappunto, il critico d'arte in trasmissione, egli mi rispose che Sgarbi "sa parlare, spacca". Cioè insaporisce le discussioni, mescola le carte, scompiglia i pensieri dominanti. Ebbene, Grillo con me ottiene un effetto analogo.

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Contributo musicale: citando Ufo Robot, mi è venuta voglia di riascoltare la versione lenta e sognante della sigla finale di Goldrake che il cantautore napoletano Alessio Caraturo pubblicò nel 2004. Molti fan del vecchio cartone animato giapponese ne rimasero inorriditi. A me invece la cover di Caraturo piacque moltissimo fin da subito.




Mille armi tu hai,
non arrenderti mai,
perché il bene tu sei, sei con noi


7 commenti:

Anonimo ha detto...

Il numero di Ilaria D'Amico????
Chiedilo a Cruciani, lui di certo lo ha avuto!

Paolo l'assetato ha detto...

Buongiorno,
confesso che il paragone Grillo - Sgarbi era venuto in mente anche a me.
Caro Authan siamo prevedibili tutti e due, ma lo è anche Cruciani.

Prevedevo infatti, dopo aver intravisto l'intervento del comico, che Cruciani gli avrebbe attribuito sia lo spazio che il tipo di attenzione che in effetti c'è stata in trasmissione.

Personalmente mi rammarico che Grillo non riesca a contenersi nemmeno occasionalmente: nel monte di paccottiglia politico ambientalista che smuove vi sono molte intuizioni, idee e critiche fondate e corrette, peccato che finiscano coll'essere facilmente bollate come folklore per come le presenta e che il contraddittorio si estingua facilmente nel criticare la persona piuttosto che le idee.

Nella trasmissione dell'altra sera ad esempio Grillo era invitato a parlare del tema della privatizzazione dell'acqua, un tema paradigmatico di come (non) stanno funzionando le cose pubbliche, ma in cui la malversazione è in verità molto facilmente visibile.

Il processo è sostanzialmente questo:

a) si sottraggono le risorse per l'ordinaria amministrazione degli acquedotti, sia con tagli di bilancio che riempiendo gli enti preposti di trombati incapaci (che però debbono essere stipendiati)
b) il sistema di conseguenza progressivamente decade sino a richiedere investimenti estremamente ingenti ed urgenti
c) si trova (casualmente!) un privato disposto a farsene carico
d) il politicante di turno strepita che tutto ciò avviene senza costi per lo Stato perchè fatto attraverso un Project Financing (vi è familiare vero? è quello in cui vi dicono che i privati si ripagano con la gestione: peccato che la rata per la gestione dell'opera sia ovviamente maggiorata dei costi di realizzazione e relativi oneri finanziari, per cui lo stato paga nella migliore delle ipotesi la stessa cifra complessiva, senza però potersi scegliere il miglior finanziatore, il miglior progettista, il miglior costruttore ed il miglior gestore, perchè deve scegliere le quattro figure già associate secondo il LORO interesse - realisticamente pagherà quindi di più per avere un opera ed un servizio subottimi)
e) il d'Urso di turno urla che non viene privatizzata l'acqua ("che è un diritto indisponibile"), ma la sua gestione (alla faccia del sofista per l'acqua o per la gestione se vuoi dissetarti devi comunque pagare quanto decide il privato, restando in una posizione di debolezza estrema perchè si tratta di un bene fondamentale alla sopravvivenza).
f) si procede all'appalto / concessione, che risultano più cari del previsto (gli imprevisti del privato, a differenza di quelli del pubblico, non sono scandalosi ma giustificati) e nel tempo priva lo stato del know how necessario alla gestione.
g) per ricollegarmi ad un vecchio post, poichè abbiamo smosso una valanga di appalti, sub appalti, intermediazioni, etc. etc. il PIL schizza verso l'alto con enorme soddisfazione generale.

Tutto semplice, visibile ed ovvio.
Grillo l'altra sera ha perso l'occasione di renderlo tale al grande pubblico e di far vedere come nessuno degli altri ospiti abbia mai operato contro questa logica di depauperamento dello Stato e dei diritti dei cittadini.
E questo in realtà è un peccato mortale.

Saluti

Paolo l'assetato

gianpaolo ha detto...

Bellissima riflessione di authan e anche di Paolo l'assetato. Ma Grillo, è Grillo!
Io magari sono troppo monotematico ma mi diverdo a battere dove il dente (di Cruciani) duole, e ho chiesto a Cruciani il burlone se non trovasse ironico Berlusconi che parla di legal standard e di paradisi fiscali. Ma cruciani è ironico solo a targhe alterne.

Unknown ha detto...

@Authan

Qualche giorno fa cruciani ha dato spazio a un ascoltatore di Modena... Sembrava te nel modo di esprimersi! :D

Ad ogni modo, Grillo vs sgarbi... mah... Luttazzi dice che Grillo è un damogogo populista. Può avere per certi versi qualche ragione. Ma non è SOLO demagogo populista. Nei suoi DVD ho trovato INFORMAZIONI A BUON MERCATO.

Credo che Grillo sia una persona che vuole andare contro questo marcio sistema di collusioni, banche, affaristi senza scrupoli. Se non l'hanno ancora fatto fuori è perchè, appunto, è perchè gode di una specie di immunità stile Bob Lazar.

Comunque berlusconi è MOLTO, MA MOLTO, più populista di Grillo. berlusconi è populismo e comunismo che si fondono, travestito da liberista. Una specie di aborto che solo in italia poteva attecchire.

sgarbi è un personaggio impresentabile, inqualificabile, capace anche di copiare i libri di altri. Un omuncolo che si ritrova dov'è per aver augurato la morte in diretta a qualcuno. Da ignorare, molto semplicemente.

achetadomestica ha detto...

Grillo è stato fantastico! Cruciani sta sull'altra sponda (lo si capisce quando intervista lo sgarbato perchè se ne compiace e traspare simpatia)e non lo sopporta non solo per i toni ma soprattutto per i contenuti. Comunque Beppe ad Exit è stato un fiume in piena ma va capito perchè dopo 15 anni che non faceva una diretta TV ne doveva dire troppe ed è riuscito ad essere anche troppo sintetico per quei miseri 20 minuti che gli hanno concesso per parlare; gli altri "ospiti in studio" hanno provato ad invischiarlo (Tabacci) nella loro melassa inconcludente ma lui (grazie a Dio) li ha dribblati...quei brutti schifosi abituati soltanto a dire il falso, come insegna Al Tappone. Temo però che chi non segue il suo Blog abbia compreso il 50% di quello che ha detto e questo mi dispiace perchè i contenuti hanno dello spessore.

F®Ømß°£ ha detto...

Buongiorno,

come ne la Zanzara, anche qui parlerò di Grillo e non della sentenza della consulta ;-)

Mi viene in mente per esempio Cruciani che se ne esce con: "Ma allora in questo paese, le leggi chi le fa? Il parlamento o il CSM?" Una frase che mi ha infastidito oltremodo: la trovo un po' da ignorante e senz'altro qualunquista, ma ormai siamo abituati.

A proposito di Grillo, con tutto il rispetto per Authan, io non riesco a valutare positivamente il bilancio tra pregi e difetti.

Per quanto possa fornire informazioni indipendenti, esse sono spesso imprecise, e soprattutto pesantemente ideologizzate e di conseguenza inaffidabili.

Prendere come oro colato quello che dice Grillo è, praticamente sempre sbagliato e potenzialmente pericoloso.

Trovo dannoso e altrettanto pericoloso il modo di appiattire la classe politica al buon vecchio "sono tutti farabutti" urlando insulti a destra e a sinistra.
Abbiamo la classe politica che abbiamo, ma gente come Grillo e come la parte fanatica dei suoi seguaci, a mio parere, otterrebbe risultati del tutto analoghi se avesse il potere, sia in termini di scarsi risultati, sia in termini di ruberie e disonestà.

Infine, il sospetto piccolo piccolo, che il vecchio Grillo in fondo si sia creato questo personaggio da castigamatti per farsi soldi a palate, non mi abbandona.

Ultima nota: ho scaricato l'audio di un ascoltatore che interveniva alla trasmissione di Ferrara, all'unico scopo di asserire che "Berlusconi non sbaglia mai!" tra i sogghigni dell'elefantino.
Il passo successivo era: "E quindi non sbaglierà mai". (Con questi ragionamenti cadono gli aerei: "Non si è rotto finora, quindi nn si romperà", tralasciando peraltro che l'affermazione iniziale è piuttosto opinabile).

Gente così mi sconforta, ma mi sconforta allo stesso modo chiunque sia fanatico in questo modo. Idolatrare qualcuno è sempre sbagliato: Berlusconi, Grillo o Steve Jobs, non c'è differenza.

Saluti

Tommaso sconclusionato

Domhir Muñuti ha detto...

questo blog è una bella scoperta. seguo occasionalmente cruciani e lo stimo perché sa irritarmi come pochi. è un sollievo scoprire che il suo compiacimento per l'exploit di brunetta non abbia lasciato basito soltanto me.
a presto