E' curioso come siano diverse le sensibilità delle persone, e come ciò possa portare ad un arricchimento del dibattito. Quando ieri ho trovato i cinque minuti per pubblicare l'ottimo articolo che Paolo mi aveva gentilmente fatto pervenire, ho sorriso di fronte al fatto che esso affrontava diversi argomenti ma non quello su cui io invece avrei costruito il mio post se non fossi stato "obeso" dagli impegni.
Mi riferisco al tema dell'educazione sessuale nelle scuole. Nella Zanzara di martedì, prendendo spunto dal caso della maestra novarese che si è lasciata andare a spiegazioni troppo esplicite in una scuola elementare (sicuramente un eccesso, ma si tratta comunque di un caso isolato), Giuseppe Cruciani si è lasciato andare alla seguente considerazione: “nelle scuole non si dovrebbe insegnare educazione sessuale”. Non per bigotteria, intendeva Cruciani, ma perché le persone deputate a tale compito sono i genitori.
Sono in disaccordo. Non discuto che i genitori siano in prima battuta i soggetti che dovrebbero farsi carico di fornire quel genere di informazioni (nonché ad assicurarsi che i figli non entrino troppo precocemente in contatto con immagini e video per adulti). Ma non capisco perché, da parte della scuola, non ci debba essere un affiancamento con una o due lezioni all'anno presentate da insegnanti ben preparati che non improvvisino sul momento.
Notare che si sta parlando di lezioni spot, cioè isolate. Nessuna parla di inserire l'educazione sessuale come materia fissa da studiare giorno per giorno come l'italiano o la matematica. Dico questo in riferimento all'intervento di Paola Mastrocola (scrittrice, ma anche insegnante di liceo) la quale, chiamata in causa per un commento da Cruciani, lamentava come alla scuola di oggi venga chiesto di tutto e di più (educazione, sessuale, stradale, all'alimentazione, ecc) deviando da temi più urgenti legati all'apprendimento sempre più scarso, da parte degli studenti, di nozioni basilari quali l'ortografia, la grammatica, ecc.
Da un certo punto di vista la prof.ssa Mastrocola ha ragione, i problemi della scuola sono "ben altri", per usare un'espressione cara a Cruciani. Tuttavia io non vedo ragione di mettere in contrapposizione tali problemi con la presenza di isolate lezioni di educazione sessuale, o altro. Che l'eventuale soppressione di tali insegnamenti complementari (i quali portano via una quota del tutto marginale del tempo totale disponibile) possa portare un reale beneficio all'efficacia dell'insegnamento delle materie tradizionali è una bugia con le gambe corte.
***
Venendo alla puntata di ieri, a parte il non originalissimo divertessement del sondaggio sull'auto più brutta di sempre (il mio voto va alla Citroën Axel, che stranamente ieri nessuno ha citato), il momento che ho trovato maggiormente interessante è stato l'intervento del direttore di Studio Aperto, Giorgio Mulé, scandalizzato per l'atto con cui la procura di Torino gli ha negato la possibilità di trasmettere un video facente parte dell'inchiesta relativa a Giuliano Soria.
In realtà Cruciani, applicando coerentemente lo stesso ragionamento che egli porta avanti sulle intercettazioni telefoniche, intendeva fargli presente che a suo modo di vedere quel video non andava trasmesso a prescindere, in quanto l'eventuale messa in onda risulterebbe in una gogna che andrebbe peraltro a grave danno della difesa dell'imputato nel futuro processo.
Le parole con cui Mulé ha replicato sono state particolarmente interessanti: “E' anche grave per Alberto Stasi che il padre e la madre di Chiara Poggi facciano interviste in TV. Con questo criterio è gravissimo tutto. Se il sacrosanto diritto della difesa di avere parità con l'accusa viene leso qualora una parte di questo processo vada in televisione o esponga in televisione le sue ragioni, allora tutti i processi in Italia sono falsati. Se si applica questo metro, questo lavoro [quello del giornalista] è praticamente finito.”
Non provo particolare simpatia per Mulé, e se devo dirla tutta, penso che l'idea di trasmettere il filmato di Soria fosse di cattivo gusto e giornalisticamente disprezzabile. Tuttavia, se le sue parole vengono intese in un contesto generale di libertà di stampa e diritto all'informazione, per quel che mi riguarda egli ha ragione al mille per mille. A margine, faccio notare che le argomentazioni di Mulé, direttore di un TG sicuramente non nemico di Berlusconi, sono identiche a quelle di un Marco Travaglio qualsiasi. Non è curioso?
---------
"Sesso, bugie e videotape" è il titolo di un atipico film del 1989, opera prima del regista Steven Soderbergh. Palma d'oro al Festival di Cannes.
giovedì 2 aprile 2009
Sesso, bugie e videotape
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
5 commenti:
Buongiorno,
avevo avevo deliberatamente evitato l'argomento educazione sessuale (in Italia è un tema da laici, e quindi una battaglia persa tout court).
Non mi ha meravigliato la posizione di Cruciani in materia: da meno stato più mercato sta passando a niente stato e più mercato, anche quando il mercato non c'è più.
Continua a spiacermi come la sostiene, e cioè in maniera truffaldina: ieri riferendosi al bonus destinato al dirigente della Royal Bank of Scotland sosteneva che fosse stretta pertinenza del rapporto tra dirigente e Banca. Non son d'accordo: non quando la banca viene nazionalizzata (ho inviato un inascoltato sms), non quando le banche chiedono sussidi / sostegni allo stato per stare a galla, non quando le banche centrali battono moneta (=svalutano i nostri stipendi) per ripianare i loro debiti.
In passato a fronte di richieste sindacali di maggior equità retributiva si giustificavano i maxi redditi con le differenti responsabilità: gli attuali licenziamenti sono la prova lampante che non era vero, e che il modello economico che li giustificava non era reale.
Saluti
Paolo Engels
Secondo me c'è una piccola differenza in tutto questo: Vedere i filmati di un uomo qualunque che molesta un suo cameriere è morboso. Ascoltare le intercettazioni dei politici non è morboso... E' UTILE!
Mi spiego meglio: la privacy è un principio che deve valere per tutti ma, pur sottolineando gli esiti processuali nei confronti di Saccà, è utile a livello informativo sapere cosa si dicono Saccà e Berlusconi!
Cosa fa Soria a casa sua sono fatti suoi e se c'è qualche reato la magistratura. Cosa fa Berlusconi con la tv pagata da tutti noi SONO FATTI NOSTRI.
Ho inviato un sms (naturalmente ignorato) chiedendo al conduttore radiofonico di proporre la riflessione sul nuovo caso del mariuolo Chiesa, che anche a Blob dopo le 20 è andato in scena con filmati di repertorio insieme a Craxi.
Sul momento.... niente. Ma dopo poco almeno qualche parola.
Ho letto una buona riflessione al riguardo sul quotidiano della provincia.
http://www.prealpina.it/web/dettaglio.do?idPubblicazione=2043287&pagina=1&idArticolo=2043594&tipoNavigazione=testuale
Buongiorno,
torno velocemente su un argomento che ho accennato poco e male (idee confuse).
Cruciani su molti argomenti ritiene "che lo stato non debba intervenire / legiferare".
Così è sul fine vita, dove vorrebbe il conciliabolo ai piedi del letto del moribondo (e se sono tutti dei figli di buona donna assetati di eredità? - per inciso buona la provocazione lanciata da un ascoltatore che chiedeva che allora anche il testamento non biologico diventi non vincolante se non vi è certezza delle ultime volontà, benchè ve ne siano di ratificate);
così è per l'educazione sessuale che vorrebbe affidata esclusivamente alla famiglia (e se questa approva le mutilazioni genitali o pratica i matrimoni combinati?);
così è per la contrattazione salariale (radio24 ha promosso le radio universitarie via internet: chissa che qualcuno degli universitari cominci ad operare in radio24 come stagista a costo zero -magari essendo molto filo PdL e Cruciani cominci a capire...);
....
Credo che queste cose vadano bene in una società ideale, le carceri sono piene di prove che la nostra non lo è, per cui credo che lo stato debba farsi carico di compensare minimamente le debolezze della natura umana.
Paolo l'etico
...pur sapendo di apparire petulante anch'io vorrei ritornare sul tema del testamento biologico. Mah... pur comprendendo le ragioni di chi , come Paolo etico , sostengono che non ci puo' essere una mancanza di quadro normativo , credo che il conciliabolo degli avvoltoi al capezzale del moribondo possa rappresentare una esigua minoranza delle situazioni del genere.... che hanno rilevanza giuridica piu' grave e che poco hanno a che fare con la legge in questione.
Non voglio fare un ragionamento degno del Candido di Voltaire , ma mi sembra piu' corretto pensare che situazioni del genere possano essere prese in considerazione caso per caso fra medici e famigliari . A mio parere , anche il pietoso caso di Eluana , se non fosse diventato un emblema di dominio pubblico , probabilmente si sarebbe risolto anni fa all' insorgere di una delle numerose complicazioni che in genere appaiono in queste circostanze. Quasi mi dispiace di essere in linea di principio d'accordo con il buon Crux :-) buonanotte!
Posta un commento