Zanzara fiacca ieri sera, con largo spazio dedicato al Festival di SanRemo, un evento che a mio avviso lascia indifferente la gran parte dell’audience della Zanzara (che io chiamo “i mosquitos”. Se il Nicoletti di Melog ha le groupie, Cruciani può avere i mosquitos).
Registrato lo sdoganamento dell’espressione “mi fa orrore” (e io che pensavo fosse offensiva almeno quanto “lerciume”), uso questo post per una considerazione di carattere generale sulla trasmissione e sul suo anfitrione factotum.
Come sapete, Cruciani ha uno stile di conduzione fuori standard. Non pretende di recitare la parte del moderatore super-partes, ma anzi, egli stesso si fa vanto di non volerlo fare, preferendo invece prendere posizione anche con opinioni talvolta impopolari.
E diciamolo, a noi mosquitos questo piace. E’ proprio questo stile di conduzione a rendere il programma più stimolante e interessante. Cruciani fa tendenza, come detto da qualcuno ieri sera, e gli ascoltatori bramano di sapere la sua opinione un po’ su tutto. Non per allinearsi (Cruciani non è mica un Messia), ma per confrontarsi.
E allora io mi domando: c’è davvero là fuori un ascoltatore che non ha alcuna curiosità di sapere per quale partito voterà Cruciani alle elezioni di Aprile? Perché non dirlo chiaro e tondo in radio? C’è qualche reale impedimento a rompere gli indugi e uscire allo scoperto?
Considerando che Cruciani non si fa problemi a criticare anche molto duramente un partito o un leader politico (vedi Di Pietro), perché mai dovrebbe averne ad elogiare pubblicamente il partito e il leader che più gli aggrada, motivando la sua preferenza?
E’ una considerazione del tutto analoga al discorso del distruggere e costruire: è facile essere distruttivi (criticare) ma per fare qualcosa di utile bisogna essere costruttivi e propositivi. Cruciani lo ripete spesso, e giustamente. E’ questo che mi spinge ad invitarlo a fare e a motivare la sua dichiarazione di voto.
In attesa di un responso, come un bambino vorrei dilettarmi, solo per gioco, a provare a indovinare, andando per esclusione.
Dunque… E’ facile escludere il Partito Democratico, visto che la frecciatina quotidiana al PD non manca mai. E poi il PD è alleato con Di Pietro che fa orrore ed è l’equivalente moderno di Torquemada.
La Sinistra Arcobaleno? Per carità. Sono comunisti, pacifisti, ecologisti. Tutta gente che vive fuori dalla realtà e non sa stare al mondo.
La Lega è troppo becera pure per Cruciani. Mi rifiuto anche solo di pensare che possa votarla.
Mastella gli ha sempre fatto pena (nel senso di compassione), ma dubito che ciò sia sufficiente a garantirgli il suo voto.
Storace conta come il due di picche nella briscola. Boselli è troppo laico. Casini è troppo cattolico.
Cosa rimane, ho dimenticato qualcuno? :-)
"Escluso l'impossibile, quel che rimane, per quanto improbabile, deve essere la verità".
(Sherlock Holmes ne Il segno dei quattro)
giovedì 28 febbraio 2008
Cruciani rompa gli indugi
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
4 commenti:
Dubito che Cruciani romperà gli indugi... anzi son convinto che non lo farà! Ed è giusto così.
Lui deve esprimere le sue opinioni, chiaramente sugli argomenti, proporre soluzioni/ proposte o contro proposte politiche per smontare o approvare scelte di uomini e movimenti politici... però chiare manifestazioni di voto per uno schieramento no... non lo farei neanch'io al suo posto.
Anzi fossi al suo posto direi chiaramente che non andrei a votare (che è quello che farò),
per il semplice fatto che mancando la preferenza non posso votare alcuna persona liberale, liberista e libertaria (ma mi accontenterei anche di un semplice liberale)... indi l'unico partito che avrei potuto votare si è appena liquefatto nel PD!!! Posto che cmq all'interno del PD non li avrei votati cmq, forse se si fossero presentati da soli... anche se ormai non ha più senso riconosco...
allora quindi arridateci le preferenze... sento che il 13 aprile avrò un sacco di cose altre da fare!
Catman
P.S. Poi non capisco tutta sta perplessità sulla questione delle preferenze (anche di Cruciani,
e la conseguente minimizzazione del problema) nel dire "ah no, le preferenze meglio di no, le abbiamo tolte apposta per limitare il clientelismo!"
Come dire il popolo è tendenzialmente bue, quindi non diamogli in mano un martello, che se lo potrebbe tirare sui piedi...
MA SARANNO anche 'azzi miei? NO???
Perchè devi dare in mano alle segreterie di partito la scelta di chi verrà eletto praticamente?
IO VOGLIO VOTARE "DELLA VEDOVA", VOGLIO VOTARE "ANTONIO MARTINO"... VA BENE? NON VOGLIO VOTARE NE' BONDI NE' ELIO VITO... POSSO?
NO, NON POSSO!
... QUINDI ME NE VO' AL MARE... E DATEMI TORTO!
P.S.2: Vi lascio con una triste battuta, una considerazione riguardo la percentuale di votanti negli Stati Uniti ed in Italia:
Stavo pensando: "Se fossi negli Stati Uniti non andrei a votare perchè, tutto sommato, cmq vada sarà un successo! In Italia non andrei a votare perchè, in fondo in fondo, purtroppo, cmq vada sarà un INSUCCESSO!"
SOB!
Catman,
Cruciani non è e non vuole essere super-partes. La dichiarazione di voto renderebbe semplicemente più chiare le cose. Non credo che l’audience ne risentirebbe perché i "mosquitos" apprezzano l’onestà intellettuale del Cruciani a prescindere.
Sul fatto che non andrai a votare, scelta legittima. Però io non sono d’accordo. Tutti gli elettori secondo me devono prendersi la responsabilità di scegliere, se non altro, il meno peggio.
E cmq, se proprio non sai chi scegliere, vai al seggio e annulla la scheda. Andare al mare è craxiano e antireferendario e di sicuro non è nel manuale del buon radicale :-)
(Scherzo, fai quello che vuoi, ovviamente).
A proposito dei radicali, ti confermo che anche nel mio caso essi hanno sempre rappresentato uno dei miei punti di riferimento, anche se non l’unico. Personalmente la "liquefazione" nel PD mi è sembrata una scelta dolorosa ma senza valide alternative, se non quella di scomparire.
Ciao,
Authan (autore del blog)
Qui all'estero ci sono le preferenze quindi se volete morire d'invidia, fatelo pure 8-)
A mio giudizio Cruciani è un propagandista berlusconiano, nè più nè meno, quindi non lo considero un giornalista nel senso letterale del termine.
Le sue argomentazioni sono di una pochezza disarmante, tipico dei sicofanti che si spacciano equidistanti.
Ciò che fa riflettere della trasmissione "La Zanzara" è il livello a cui si è abbassata Confindustria, culturalmente appiattita sulla volgarità berlusconiana. Sarebbe dovere delle classi dirigenti contenere l'onda telepopulista, evitare la sua tracimazione.
E invece assoldano i Cruciani e i Giuliano Ferrara.
Che tristezza!
Posta un commento