lunedì 25 febbraio 2008

Cruciani e Ferrara

Se c’è un aspetto che non riesco a perdonare a Cruciani è il suo occhio di riguardo verso Giuliano Ferrara.

Si dà il caso, infatti, che la stima che Cruciani prova verso il direttore del Foglio è uguale e contraria alla mia disistima. Tale disistima è dovuta in parte alla boria e alla tracotanza che contraddistingue, almeno ai miei occhi, il soggetto in questione, e in parte alla sua discutibile storia politica.

Ferrara inizia la sua carriera politica da sessantottino, nel PCI. Poi, negli anni, si sposta sempre più a destra: prima PSI, poi Forza Italia. Ora, di fatto, si è trasformato in un teo-con. Fermo restando il diritto di ognuno cambiare opinione, faccio fatica ad accettare “salti della quaglia” così clamorosi, non importa la gradualità con cui sono avvenuti. Proprio non riesco a provare fiducia verso persone del genere. Colpa mia, son fatto così.

A dare poi il colpo di grazia ad ogni possibile ipotesi di rivalutazione del personaggio è la recente iniziativa sulla moratoria anti-aborto, sviluppatasi poi con la creazione di una lista “Aborto no grazie” che si presenterà alle imminenti elezioni politiche.

Con tutti i problemi che ha il nostro Paese (lavoro, sanità, rifiuti, sicurezza, riforme, ecc. ecc.), Ferrara cosa contribuisce a portare al centro dell’attenzione, in piena campagna elettorale? L’aborto.

Pazzesco. Ma com’è possibile, dopo oltre trent’anni, mettere ancora in discussione questo elementare diritto delle donne all’autodeterminazione e alla libera scelta? Se ne sentiva davvero il bisogno?

Cruciani, pur senza appoggiarlo, difende Ferrara ricordando che il suo fine ultimo sarebbe quello di arrivare a modificare la dichiarazione dei diritti dell’uomo, e non abrogare la legge 194. Ferrara vuole solo sensibilizzare, riportare alla ribalta la discussione su questo delicato tema. Il tutto, alla fine, si ridurrebbe ad una provocazione.

No, Cruciani. NO.

Perdonatemi, ma questa è ipocrisia allo stato puro. Chi promuove una lista che si chiama “Aborto no grazie” che messaggio manda secondo Cruciani? Se Ferrara diventasse Ministro della Sanità, come auspica, cosa succederebbe? Ho sentito con le mie orecchie Ferrara dire che come primo atto si opporrebbe alle interruzioni di gravidanza per feti affetti da una sindrome di Klinefelter. Gli oppositori di Ferrara davvero non hanno motivo di preoccuparsi per la sorte della 194?

Ma facciamo finta che sia vero. Poniamo che la 194 non venga toccata. In quali modi pratici, esattamente, Ferrara si adopererebbe, nel ruolo di Ministro della Sanità per (parole testuali) “ridurre possibilmente a zero il tasso dell’aborto di massa”?

Il nostro “nemico delle banalità” Giuseppe Cruciani, il cui primo comandamento è “parlare chiaro” non trova tutta l’iniziativa di Ferrara un po’ troppo vaga e demagogica?

Non ne sono certo, ma ho l’impressione che la risposta sia sì. Tuttavia, Cruciani, per non ferire l’amico Ferrara, non osa dirlo con fermezza. Lo faccia, Cruciani, non abbia paura!

Per concludere, mi permetto anche di suggerire a Cruciani una battuta provocatoria da rivolgere al direttore del Foglio. La battuta è ispirata alla brutale (ma condivisibile) risposta con cui Cruciani ha recentemente liquidato un radioascoltatore che elogiava Cuba e Fidel, invitandolo a trasferirsi nell’isola caraibica prima che sia troppo tardi.

Ecco la battuta: caro Ferrara, un biglietto Ryanair di sola andata per l’Irlanda costa poche decine di euro. Buon viaggio.

1 commento:

Winter of Discontent ha detto...

scusa ma come fai a rivolgerti a Cruciani come se avesse mantenuto un minimo di credibilità e di onesta intellettuale?
eppure lo ascolti tutte le sere
eppure ti dovrebbe essere chiaro che dietro ad un'indubbia abilità nel condurre il dibattito ci sono linee guida ben chiare.
Cruciani è un professionista che fa il suo "lavoro" per la radio di confindustria, perché ti rivolgi a lui come se fosse una persona come noi? perché pensi di poter discutere con lui?
david