mercoledì 17 giugno 2009

Signori si nasce

Il 13 giugno scorso, il tribunale di Milano, tra cori, urla, canti, e pugni chiusi alzati al cielo, ha condannato a pene durissime, in primo grado, alcuni affiliati alle cosiddette "nuove Brigate Rosse". Ad alcuni imputati, inoltre, è stato imposto di pagare un considerevole risarcimento in denaro nei confronti del giuslavorista Pietro Ichino, che i presunti neo-brigatisti avevano apparentemente messo nel mirino.

Alla Zanzara di ieri, Pietro Ichino, che detto per inciso io ammiro moltissimo, è intervenuto in qualità di ospite. Cruciani lo ha chiamato non tanto per discorrere della sentenza o della reazione plateale degli imputati e dei loro sodali, ma per via dell'anomalo commento di cui Ichino si è reso protagonista subito dopo che il tribunale ha emesso il verdetto. Il senatore del PD si è detto disposto a rinunciare all'indennizzo in cambio di un aperto confronto, vis-a-vis, armati solo delle proprie idee, tra lui e coloro che lo definiscono un "massacratore di operai" a fine di mettere in atto un reciproco riconoscimento ad esistere e a manifestare opinioni e pensieri.

Di fronte ad un tale atteggiamento ci si può porre in tre distinti modi:

1) Si può pensare che Ichino sia “una viscida figura, avida come sempre di propaganda sulla pelle altrui, che compare sui mass media il giorno dopo la sentenza per mostrare la sua magnanimità”. La frase è tratta dal sito del collettivo politico Gramigna, che difende a spada tratta i compagni sotto processo.

2) Si può pensare che Ichino soffra di una sorta di “deformazione professionale”, un “narcisismo professorale” a metà tra la sindrome del missionario e quella del buon samaritano, che lo porta a dover rieducare, con “la forza del logos”, chiunque abbia deviato dalla retta via, anche quando “l'evidenza dei fatti mostra come oltre un certo limite le parole non abbiano più potere”. E' l'opinione di Giancarlo Loquenzi (suoi quindi i virgolettati qui sopra), che ieri era appollaiato come un merlo indiano sulla spalla di Cruciani, dove è rimasto per gran parte della trasmissione. Insomma, al di là delle perifrasi, Ichino sarebbe, secondo Loquenzi (non si è colta invece l'opinione di Cruciani) un povero illuso, uno sciocco incapace di rassegnarsi al fatto che nel mondo esistano anche elementi irrecuperabili, manco fosse l'ultimo dei preti.

3) Oppure -ed è il mio caso- ci si toglie il cappello, e si manifesta, senza se e senza ma, la propria ammirazione di fronte ad una tale dimostrazione di apertura mentale e di bontà d'animo nei confronti di chi si nutre di nient'altro che cruda ideologia. "Signori si nasce", diceva Totò, e Ichino, decisamente, “lo nacque”. Disprezzare chi ti disprezza è fin troppo facile. Il vero coraggio, invece, sta nel mostrare, quando meno te l'aspetti, non il pugno chiuso, ma la mano aperta.

***

I gemelli del gol, Loquenzi e Cruciani, se ne sono poi usciti, ieri, con una considerazione interessante sul rapporto tra privato e pubblico. Stimolati dall'intervento di un ascoltatore, si sono chiesti, in sostanza: "perché se uno -ad esempio- prova piacere sessuale nel farsi frustare, questo dovrebbe inficiare la sua capacità di svolgere le sue pubbliche mansioni, quali che siano?"

Infatti, di per sé, non la inficia. I gemelli del gol hanno ragione. Ciò non toglie, però, che agli occhi di molti elettori la figura del politico specchiato, trasparente, un libro aperto, possa risultare più appetibile. Non c'è nulla di male in questo. Criticare coloro che non giudicano irrilevante il comportamento tenuto nel privato da chi detiene pubblici incarichi di massima rilevanza è un atteggiamento molto snob, che, in altri casi, il Cruciani e il Loquenzi di turno non esiterebbero a definire, quasi con disprezzo, "di sinistra". Il che, se permettete, è a dir poco paradossale.

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La famosa battuta di Totò in "Signori si nasce".




21 commenti:

Anonimo ha detto...

finalmente ho sentito la puntata prima che tu ne postassi un blog 8) grazie del suggerimento sull'archivo mp3!!

sul tuo ultimo commento la risposta mi sembra facile. Anche volere un "politico trasparente come un libro aperto" e' molto snob. E pericoloso. Pensa a Kennedy comparato al morigeratissimo Dubya. Pensa al casino qui in Inghilterra per quattro soldi di rimborsi che c'e' mancato poco facessero andare il BNP al Governo.

C'e' un giusto mezzo nel rapporto pubblico/privacy che va preteso. Niente di meno, ma per carita', niente di piu'!!

Anonimo ha detto...

.... PER CARITA'???????

Arthur

Paolo ha detto...

Buongiorno,
"perché se uno -ad esempio- prova piacere sessuale nel farsi frustare, questo dovrebbe inficiare la sua capacità di svolgere le sue pubbliche mansioni, quali che siano?"

Perchè il giorno dopo potrebbe avere problemi a sedersi alla scrivania? Io scherzo ovviamente, ma la domanda è tendenziosa perchè viene posta in seguito ai presunti comportamenti tenuti da un politico in antitesi alla linea politica sbandierata e promessa, e dopo aver infranto lui per primo il muro della privacy.
Il che fa un parallelo mooolto distorto con il caso citato dell'odioso -col padre che tieni, gioca al dottore, a cappuccetto (g)rosso, al professore, alla pastorella, alla gheisa, a quello che vuoi ma al nazista è veramente cattivo gusto- Mosley (Che non era un uomo pubblico, non aveva fatto un manifesto dei valori della famiglia tradizionale, non aveva usato la sua vita privata come arma politica)
Cerchiamo di ragionare realmente in parallelo e, possibilmente, in astratto, in modo da non essere tacciabili di antiberlusconismo: cosa pensereste di un politico fervente proibizionista che, in privato la sera, si "fa" o si sbronza? Sono solo affari suoi? riterreste importante essere a conoscenza di questo fatto per valutare se votarlo? Cosimo Mele aveva meritato la stessa levata di scudi?

Saluti

Paolo

Sandrone ha detto...

A me sembra che la discriminante sia sempre tra cio' che uno predica e cio' che uno fa.

Se un politico si erge a difensore della famiglia e dei valori tradizionali e poi si scopre che partecipa a orge con prostitute e cocaina non e' solo lecito, e' doveroso per il giornalista che lo scopre informare l'opinione pubblica, non c'e' poprio nessuna violazione della privacy, ma lo svelamento di un inganno.

Se un politico al contrario dichiara che in campo sessuale tra adulti consenzienti tutto e' lecito, mi sembra evidente che non c'e' nessuna notizia se si scopre che pratica la liberta' sessuale che difende, saranno gli elettori che decideranno se dargli il poprio voto conoscendo le sue idee, mentre nel primo caso gli elettori sono semplicemente ingannati. O no?

Anonimo ha detto...

Scusate eh?!
ma quella volta del sagrestano di Vigevano che andava a ricevere i parrocchiani all'ingresso della chiesa sfoggiando una vistosa svastica sul braccio....con la massima disinvoltura!
Ricordo che Cruciani lo ha intervistato in trasmissione demolendolo!! Perchè quindi? Che un sagrestano non possa aver simpatie per i nazi-fascisti??
E allora, non si puo' fare un parallelo?
Non è che Silvio debba mettere la cintura di castità.... ma un po' meno esibizionismo in rispetto al ruolo sarebbe OBBLIGATORIO!

Quanto poi alla "bontà" delle realizzazioni come capo del governo, indipendentemente dalle feste mondane e dalle discutibili amicizie..... credo che da Confindustria, Banca d'Italia e Antitrust siano venuti di recente giudizi molto molto critici.... poi naturalmente se siamo disposti ad accontentarci sempre delle solite battute su Noemi-Mills-veline-complotti ed applaudirle.....

Anonimo ha detto...

Il problema della vita sessuale del politico si lega alla "ricattabilità" dello stesso: ottenere favori dal potente di turno in cambio del silenzio su scappatelle! Non è cosa difficile da ipotizzare, strano che Cruciani, sempre acuto non lo abbia colto...

Anonimo ha detto...

@Arthur

> .... PER CARITA'???????

Certo.."per carita'"...per risparmiarci la conoscenza di cose private che non si dovrebbero sapere.

Non vorrai certo che di un futuro premier non vedremo solo le foto mentre le amiche prendono il sole, ma addirittura il tapino (o la tapina), mentre e' seduto sul gabinetto??

Anonimo ha detto...

Un intero blog contro una trasmissione radiofonica....
...non riesco a crederci...non ho parole...proprio tempo da perdere, eh?
Luigi

Vorlander ha detto...

Non essere superficiale, Luigi...

authan ha detto...

Luigi,
se avrai la pazienza di leggere qualche post, ti renderai conto che questo non e' un blog "contro" la Zanzara. E' in parte un blog "sulla" Zanzara, e in parte un "bar sport" dove si discute serenamente sui temi del giorno.

Sul "tempo da perdere", penso che in questo paese esista ancora la liberta' per ogni cittadino di usare il tempo come meglio crede. O no?

Se intendi darci qualche tuo contributo sei bene accetto. Altrimenti, se sei qui, invece, solo per prendere per il culo, quella e' la porta.

Ciao,
Authan (autore del blog)

Andrea ha detto...

Dopo le perormance crucianiane di questi ultimi giorni penso che il nostro sia molto stanco e snervato... ed avrebbe molto, ma molto, bisogno di riposo, cedendo il microfono al ben + brioso Telese.
Ha cominciato la settimana senza una parola di stupore (o meglio di sdegno) sulle tesi complottistiche (e molte altre cose) dette di fornte agli acclamanti figli (o nipoti, bisnipoti..) di papà industriale, e concentrando la propria vis polemica sulle parole di D'alema...
Oggi ha addirittura quasi-giustificato la tesi dell'antropologicamente diverso sostenuta questa volta da destra..
Poi saluto fascista della BMV rossa... sciocchezze!
Se invece fosse stata fotografata la serracchiani col pugno chiuso avrebbe quanto meno trasmesso la sigletta di "A volte ritornano..."
Nevvero?

Anonimo ha detto...

Certo che definire "giornale spazzatura" il Corriere della Sera ... solo il ns Premier poteva arrivare a tanto. Certe coincidenze però .... bah ... incomincio a sospettare che D'Alema sapesse veramente qualcosa. Comunque D'Alema mi sembra finalmente uscito dal torpore e dall'autocensura che ha sempre caratterizzato le sue dichiarazioni su Silvio. Spero non sia un fuoco di paglia. Sarà l'avvicinarsi del congresso del PD che l'ha ringalluzzito e spinto ad adottare gli argomenti di Franceschini (finalmente uno combattivo a capo del PD)o il continuo aumento di consensi del mitico Tonino. Vedremo ...
Pasquino

Anonimo ha detto...

lettura delle vacanze:...i topi avevano abbandonato la navicella di Prospero..lo spirito della vita si anima nelle cose intorno a noi solo grazie alla parola;ma gli abitanti delle piccole città somigliano ad un'orchestra chiusa che si esercita a suonare e a cantare solo per suo conto e che trova filino lisci e puliti solo i propri pezzi, mentre percepisce come stonatura ogni suono straniero, e da esso viene istantaneamente messa a tacere...Mi ricordava qualcosa, forse i gemelli del goal e a voi?

Anonimo ha detto...

Certo che, leggendo la storia di questo nuovo scoop su Berlusconi, l'unico commento che mi viene è "che miseria..". Che miseria questa persona, ex(?) prostituta che, per avere una concessione edilizia ricatta il premier, che miseria i giornali che riprendono la notizia in prima pagina scavando nel torbido e che miseria lo stesso premier che si lascia raggirare da tutti in questo modo (vera o no la storia, le foto di lei accanto a Fitto e a Berlusconi ci sono..). E infine che miseria Cruciani, che finge palesemente di essere interessato alla vicenda e fa sospettare che D'Alema sapesse qualcosa..

Ornette

Anonimo ha detto...

CIAO!
normalmente evito Cicciopotamo, sia in radio che sulla stampa.
Oggi pero' sul suo giornale ha pubblicato qualcosa di molto condivisibile ed equilibrato.
Credo anche suscitando l'approvazione del suo editore!
Ve lo consiglio!

Arthur

Anonimo ha detto...

Dal Foglio "Caro CAV, un premier non si difende così"

Berlusconi denuncia un piano eversivo contro di lui, regista il gruppo editoriale di Repubblica e settori dell’opposizione vicini ad una magistratura sensibile alle sollecitazioni politiche più faziose. Può essere che abbia ragione, tanto più che non parla di un oscuro complotto ma del dipanarsi alla luce del sole di una campagna di feroce inimicizia, che rimesta nel privato e punta al character assasination, al più completo sputtanamento del nemico sul piano interno e internazionale. (…)
Il problema è che le armi affilate di questa campagna provengono tutte da Berlusconi in persona e del suo entourage. La prima arma è una licenziosità di comportamento difficile da classificare, (…) uno stile di vita esposto comunque ai noti meccanismi di condizionamento e di ricatto che (…) sono la eterna tentazione di coloro che frequentano in condizioni non perfettamente trasparenti gli uomini di pubblici. La seconda arma è un’autodifesa spesso risibile, esposta al ludibrio della stampa italiana e internazionale. (…) Quando l’avvocato Ghedini, deputato, ammette anche solo per assurdo che possa essere vero il racconto di Patrizia D’Addario (…) e aggiunge che il suo cliente e leader non potrebbe comunque essere perseguito penalmente perché “utilizzatore finale” del corpo della ragazza, non soltanto dice una bestialità culturale e civile, ma riduce la storia in ci cerca di invischiare il suo cliente (…) a qualcosa di simile a quello che capitò all’onorevole Cosimo Mele.
Il presidente del Consiglio dei ministri (…) non può comportarsi come un deputato di provincia preso con le mani nel vasetto della marmellata. (…)
Berlusconi deve liberarsi della molta stupidità e inesperienza politico istituzionale che lo circonda, e deve decidersi: o accetta di naufragare in un lieto fine fatto di feste e belle ragazze oppure si mettere in testa di ridare, senza perdere più un solo colpo, il senso e la dignità di una grande avventura politica all’insieme della sua opera e delle sue funzioni. (…) Altrimenti si andrà avanti con questo 24 luglio permanente, in un clima di sospetti di palazzo arroventato da un establishment sempre pronto a tutte le incursioni corsare (…).
Siamo da molti anni amici politici non servili di Berlusconi, figura importante di un cambiamento italiano tuttora incompiuto. (…) Ma ora tocca a lui tirarsi su da questa incredibile condizione di minorità civile in cui si è ficcato. (…) La situazione si è fatta grave, e perfino seria."

Se anche alcuni "irriducibili" osano contestare il Premier (Feltri però si sta ancora arrampicando sugli specchi per difenderlo) il vento forse sta davvero cambiando...
Ultima riflessione: nella puntata sul turismo a Porta a Porta è emerso tutto lo spirito imprenditoriale della nuova classe dirigente dell'Italia di oggi: avere genitori importanti è l'unico modo di fare carriera, come testimoniato dai figli di papà Marzotto e Colaninno senza uno straccio di idee; e chi di voi guardando e ascoltando il vuoto assoluto dei discorsi della neo-promossa ministra Brambilla non si è interrogato sui meriti della carriera della suddetta?

Ornette

Anonimo ha detto...

La difesa dell'indifendibile: la lettera di Deborah Bergamini (Deputata toscana del PDL e giornalista) al CDS di oggi.

"Il Cavaliere, moderno Catilina e le persecuzioni dei riformatori


Caro direttore, salvare Catilina, salvare la Repubblica. Roma, I secolo A. C.: Lucio Sergio Catilina è un patrizio romano, uomo coraggioso e di parola. In breve tempo percorre con inaspettato successo tutta la carriera politica, coltivando idee di giustizia sociale e libertà. Per tre volte tenta di raggiungere la carica di console, massima autorità repubblicana, spinto da un consenso popolare straordinario frutto di posizioni anticonformiste, progetti di riforma e profondo senso della Patria.

Per tre volte i poteri forti del tempo utilizzano tutti i mezzi, leciti ed illeciti, per combatterlo e sconfiggerlo. Nella Roma del 50 a.C. esisteva una norma molto lontana dall'attuale concezione del diritto, che alcune moderne marionette del giustizialismo italico vorrebbero applicare anche alla nostra democrazia: ai cittadini romani anche solo inquisiti veniva impedito l'accesso ad ogni carica pubblica. Ed è sulla base di questa norma che Lucio Sergio Catilina viene per due volte accusato di nefandezze a pochi giorni dalle elezioni, interdetto e poi assolto dopo il voto. Ma a chi vede in Catilina e nel suo partito un pericolo troppo grande per i propri interessi, l'esclusione anche solo temporanea del «rivoluzionario conservatore» non può bastare: occorre distruggerne il consenso per intero. Il compito viene affidato al più famoso e abile avvocato del tempo, Marco Tullio Cicerone, alla sua spregiudicatezza e alla sua straordinaria capacità di falsificare i fatti. Cicerone trasforma Catilina in un hostis, un nemico della Patria, servendosi dei più efficaci strumenti dell'epoca: dalle accuse basate su lettere anonime, ai brogli elettorali, ai discorsi retorici tesi a costruire l'immagine più degenerata del suo avversario, fino alle palesi violazioni della legge romana. Tra le accuse più infamanti, Cicerone imputa a Catilina di aver corrotto una giovane vestale, vergine e consacrata alla dea del focolare.

Ci spostiamo di oltre 2000 anni. Al famoso avvocato pensano di sostituirsi procure politicizzate e redazioni di giornali. Al posto delle orazioni di Cicerone, si ascoltano i teoremi mediatici e giudiziari, si assiste all'uso spesso indecente di foto, video e intercettazioni. La tentazione è sempre la stessa: demonizzare il «rivoluzionario conservatore» di oggi. Gli optimates di ieri che armarono le azioni di Cicerone erano i rappresentanti di una classe senatoriale gelosa custode di privilegi politici ed economici; gli optimates che violentano le regole di oggi sono potentati senza patria, politici mediocri e polverosi intellettuali. Il potere non accetta gli imprevisti e spesso i grandi riformatori, gli uomini in grado di cambiare la storia, si presentano all'appuntamento senza bussare. Questo li rende inaccettabili.

Ma la storia maledice il suo ritorno. Il suo tragico fugge davanti alla farsa in cui si trasforma. E così accade che oggi, per distruggere l'uomo che sta cambiando l'Italia, si è persino disposti a distruggere l'Italia stessa. Minando la fiducia nelle istituzioni che quell'uomo rappresenta, il valore di una democrazia fondata sul consenso popolare, l'immagine di una nazione all'estero e la percezione che il Paese ha di se stesso. Si è disposti a far precipitare la dignità nazionale dentro il buco di una serratura. Un'opera di demolizione che non dovrebbe giovare a nessuno. O forse sì. Quando l'avversario politico viene trasformato per forza in un nemico della patria, quando diviene normale distruggerne il nome, la famiglia, gli amici, i collaboratori, la vita stessa, quando trionfano coloro che accusano per mestiere, con illazioni e teoremi, dietro il velo di un'informazione che è spesso solo fango, allora il diritto scompare, le Repubbliche cadono, le libertà civili si spezzano e i Cesari, quelli veri, arrivano di lì a poco.

Anonimo ha detto...

Dal Corriere del 29 novembre 2007

"Dalle intercettazioni sono emerse telefonate tra la Bergamini, ex assistente personale di Silvio Berlusconi, e Niccolò Querci, anche lui ex assistente del leader di Forza Italia e all'epoca dei fatti numero tre delle televisioni Mediaset. Secondo numerose intercettazioni - allegate all'inchiesta sul fallimento della "Hdc" e pubblicate da Repubblica - negli anni del governo Berlusconi Rai e Mediaset si sarebbero scambiate informazioni sui palinsesti e avrebbero concordato le strategie informative nel caso dei grandi eventi di cronaca e orchestrato i resoconti della politica"
Una persona così è attendibile??

Ornette

Anonimo ha detto...

Intanto ieri sull'Express, giornale francese, Chirac ricorda i suoi incontri con Berlusconi, parlando di un bidet del quale Silvio commentava "Non ti immagini quante chiappe vi si sono posate sopra", oppure dei giornali con foto di donne nude sparsi nelle stanze, e Silvio a vantarsi di averle avute tutte. Questi sono i ricordi che hanno del nostro grande statista, altro che la grande politica estera con Obama... "Nice to see you my friend" si dice anche al portiere dello stabile..

Ornette

L'ancien président français a confié quelques souvenirs de sa visite d'une villa berlusconienne.

Jacques Chirac a évoqué récemment devant un visiteur deux souvenirs précis qu'il a de Silvio Berlusconi, "un type un peu étrange", alors que celui-ci suscite dans son pays une vive polémique pour son penchant supposé pour les jolies jeunes filles.

Jacques CHirac reçoit Silvio Berlusconi à L'Elysée, le 4 octobre 2005.
Un jour, le président du Conseil italien invite le chef de l'Etat français - sans son épouse, Bernadette - dans l'une de ses villas. Quand il lui montre sa salle de bains, il agrémente la visite d'un commentaire: "Ce bidet, tu ne peux pas savoir combien de paires de fesses il a accueillies!"

Une autre fois, Jacques Chirac remarque la présence de nombreux magazines avec des photos de femmes dénudées. "Je feuillette un peu, ce n'était pas très convenable, a raconté Jacques Chirac. Et je lui demande pourquoi il a laissé traîner toutes ces revues." Réponse de Silvio Berlusconi, qui joint le geste à la parole: "Celle-ci, je l'ai eue, celle-là aussi..."

Anonimo ha detto...

Sono Luigi
ritorno brevemente per dire che ora comprendo lo spirito di questo blog. Ascoltate la Zanzara perche' tornate a casa da lavoro a quell'ora e ne traete spunto per chiacchierare di politica...in genere incardinata sull'antiberlusconismo.
Avevo capito dal nome che fosse un ricettacolo di veleno contro un programma radiofonico che dire marginale e minore rispetto a molti altri e' dire poco. Avevo frainteso.
Alzo le mani...per carità..e' un punto di partenza originale e divertente per una chiacchiera...
Ovviamente penso si sia capito che delle vostre opinioni io non condivido quasi niente, ma non e' un problema per nessuno.
Vi lascio alle vostre discussioni, senza mai avere preso per il culo uno solo di voi.
Buona giornata e buona vita.

authan ha detto...

Luigi,
sono contento che tu ti sia in parte ravveduto. Fammi pero' solo precisare che, negli intenti, questo blog non vuole essere "incardinato sull'antiberlusconismo".

Tutte le opinioni, specie quelle argomentate ed espresse civilmente, sono ben accette. Che siano pro o contro berlusconi, di destra, di sinistra, di su o di giu', e' irrilevante.

Se vorrai ancora passare da queste parti mi fara' piacere. Altrimenti, buona vita anche a te :-)

Authan (autore del blog)