Un po' come certi giudici che, nella totale indecisione tra l'assolvere un imputato per omicidio o il giudicarlo pienamente colpevole, optano per la via di mezzo all'italiana (cioè la condanna, sì, ma a pochissimi anni di carcere), la direzione del Corriere della Sera, trovandosi tra le mani una potenziale intervista bomba, ma senza effettivi riscontri, ad una ragazza, Patrizia D'Addario, la quale asserisce di aver passato, dietro pagamento, una notte a Palazzo Grazioli, tra il cassare la storia o, al contrario, costruirci il titolone d'apertura a nove colonne, ha deciso di pubblicarla, sì, ma relegata in una pagina interna senza espliciti richiami in prima.
Però la bomba non poteva che deflagrare. E infatti è deflagrata, monopolizzando tutte le discussioni incluse quelle alla Zanzara di ieri sera. Sicuramente tanti elementi necessitano ancora di verifica, ma che, quantomeno, ci si trovi di fronte, da parte Silvio Berlusconi, presunto “utilizzatore finale” (parole di "Mavalà" Ghedini) di corpi femminili, a comportamenti non consoni e imbarazzanti, anche se non illeciti, è ormai di tutta evidenza, e il punto di non ritorno potrebbe essere stato raggiunto.
Che sulla scena politica qualcosa sembri stare per cambiare non lo si percepisce solo dai pronostici di D'Alema. C'è un limite oltre cui non si può andare. Enough is enough. E difendere l'indifendibile diventa un problema anche per chi, senza eccedere nel servilismo, ha fatto dell'anti-antiberlusconismo (cioè dell'osteggiare energicamente gli energici osteggiatori di Berlusconi) un allegro sport da praticare, se non addirittura una professione.
Si prenda ad esempio l'editoriale di Giuliano Ferrara sul Foglio di oggi, che se non è uno sbracamento ci va molto vicino:
(...) Il presidente del Consiglio dei Ministri (...) non può comportarsi come un deputato di provincia preso con le mani nel vasetto della marmellata. (...) Berlusconi (...) deve decidersi: o accetta di naufragare in un lieto fine fatto di feste e belle ragazze oppure si mettere in testa di ridare, senza perdere più un solo colpo, il senso e la dignità di una grande avventura politica all'insieme della sua opera e delle sue funzioni. (...) Altrimenti si andrà avanti con questo 24 luglio permanente, in un clima di sospetti di palazzo arroventato da un establishment sempre pronto a tutte le incursioni corsare (...).
(...) La situazione si è fatta grave, e perfino seria.
Se Ferrara ci va solo vicino, Antonio Polito, nel suo pezzo apparso sull'odierno Riformista, sbraca al cento per cento:
(...) Se [Patrizia D'Addario] non mente, siamo di fronte a un salto di qualità molto pericoloso del velina-gate, e il prezzo lo pagherà Berlusconi. Le accuse che la D'Addario (non il Corriere, non la Procura, e nemmeno D'Alema) ha rivolto al premier rendono infatti il suo caso completamente diverso da quello di Noemi Letizia.
(...) Tutto fa prevedere una situazione politica molto più caotica e turbolenta e un governo molto meno efficiente di quello che si poteva immaginare appena qualche settimana fa. E non basterà non dirlo nei tg, per evitare che gli italiani se ne accorgano. Ci sbaglieremo, ma questa storia è molto peggio di ogni tempesta che finora il premier ha dovuto attraversare. Temiamo per lui e, se possiamo dirla tutta, temiamo anche per la tenuta democratica del Paese.
Sì, avete lette bene. Non è Paolo Flores D'Arcais, non è Antonio Tabucchi, non è Dario Fo. A scrivere “temiamo per la tenuta democratica del Paese” è il nostro amico Antonio Polito, il "polito della libertà", il principe dei frequent guests della Zanzara, colui che in passato ha fatto dire a Cruciani “condivido al 95% tutto quel che scrive il Riformista”.
E Cruciani? Credo che egli non sia ancora pronto per il grande passo, il suo tempo di cottura su questa vicenda è lungo. Sull'ipotesi che Berlusconi faccia più il male che il bene all'Italia, a dispetto dei milioni di voti, c'è ancora un atteggiamento negazionista.
Però ieri deve essere stato un bel colpo per lui quel “loro sono antropologicamente diversi da noi” pronunciato dal cavaliere ad un'emittente locale del frosinate (dove lo sprezzante "loro" sta ovviamente per "quelli di sinistra"). Tutto il castello di carte di Cruciani basato sul fatto che l'acredine politica sia unidirezionale (sinistra verso destra) è miseramente crollato.
Anche se ci sono volute le tenaglie, il conduttore è riuscito a definire la frase di Berlusconi una “baggianata” (la parola "stronzata" la riserva solo per le occasioni speciali), ma al contempo ha lasciato intendere che l'odio per Berlusconi rimanga comunque qualcosa di più specifico, un “filone” a sé stante.
Insomma, per Cruciani alcuni odiatori sono "più uguali" degli altri. Per me questa è la madre di tutte le "baggianate", ma su questo punto non nutro più speranze di un ravvedimento. Per Cruciani, ammettere che l'acrimonia politica tra i due poli e verso i rispettivi leader possa essere un sentimento reciproco e che tirare fuori i bilancini per sapere chi odia di più è ridicolo, è impossibile quanto lo era per Fonzie, quello di Happy Days, pronunciare le famigerate parole “I was wrong”.
giovedì 18 giugno 2009
Enough is enough
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18 commenti:
(Scusa Authan se lo pubblico due volte, ma ho sbagliato a pubblicarlo nel post di ieri)
Intanto ieri sull'Express, giornale francese, Chirac ricorda i suoi incontri con Berlusconi, parlando di un bidet del quale Silvio commentava "Non ti immagini quante chiappe vi si sono posate sopra", oppure dei giornali con foto di donne nude sparsi nelle stanze, e Silvio a vantarsi di averle avute tutte. Questi sono i ricordi che hanno del nostro grande statista, altro che la grande politica estera con Obama... "Nice to see you my friend" si dice anche al portiere dello stabile..
Ornette
L'ancien président français a confié quelques souvenirs de sa visite d'une villa berlusconienne.
Jacques Chirac a évoqué récemment devant un visiteur deux souvenirs précis qu'il a de Silvio Berlusconi, "un type un peu étrange", alors que celui-ci suscite dans son pays une vive polémique pour son penchant supposé pour les jolies jeunes filles.
Jacques CHirac reçoit Silvio Berlusconi à L'Elysée, le 4 octobre 2005.
Un jour, le président du Conseil italien invite le chef de l'Etat français - sans son épouse, Bernadette - dans l'une de ses villas. Quand il lui montre sa salle de bains, il agrémente la visite d'un commentaire: "Ce bidet, tu ne peux pas savoir combien de paires de fesses il a accueillies!"
Une autre fois, Jacques Chirac remarque la présence de nombreux magazines avec des photos de femmes dénudées. "Je feuillette un peu, ce n'était pas très convenable, a raconté Jacques Chirac. Et je lui demande pourquoi il a laissé traîner toutes ces revues." Réponse de Silvio Berlusconi, qui joint le geste à la parole: "Celle-ci, je l'ai eue, celle-là aussi..."
"Sull'ipotesi che Berlusconi faccia più il male che il bene all'Italia, a dispetto dei milioni di voti..."
E' questo il punto veramente incomprensibile, come fatti (negativi) chiaramente individuabili dell'operato di un anno di governo (condoniamogli pure tutto il pregresso)siano declamati come progressi, obiettivi raggiunti, successi ottenuti e per i quali, non solo dalle parole degli speakers-automi, ma in tanti blogs "i sinistri deflagrati, divisi e senza idee, invidiano Silvio e lo attaccano vigliaccamente in ogni modo, anche nei suoi affetti piu' cari con menzogne e calunnie"
(riporto esattamente quello che ho trovato scritto).
Perchè è proprio questo che occorre ribadire con forza, come scrisse già nel 2001 The Economist: "Silvio Berlusconi is unfit to lead Italy"
Ciao
Arthur
...ehehehehehh!!
Per una volta Baffino non ha deluso..... aveva parlato di scosse..... senza dire di quale grado....si è scatenato un sisma di magnitudo "incalcolabile"!!
bravo Arthur, approvo tutto.
altro che odio per il cav. e anti-berlusconismo!
qui c'è un paese in rovina e pensare che il loro slogan elettorale diceva "RIALZATI ITALIA".
Eravamo sull'orlo del baratro e abbiam fatto un passo in avanti!
Godetevi questa, simplicemente perfetta!
"Perché a Lui tutto è permesso?
Caro Severgnini,
di soldi ne ha tanti. Di classe, poca. Soggetto? Sottinteso. E la classe non si può comprare, e spalmarla col piumino, come cipria. O ce l’hai, o non ce l’hai. La classe non è acqua, diceva un mio amico. Questa storia che sembra la trama di un libro di Federico Moccia (Scusa ma ti chiamo Noemi), questa telenovela compresa nei tg, mi ha stufata, ma prima che termini la prima serie vorrei dire la mia. Posso? Grazie.
Ho sentito dire che in questa storia non c’è niente di male, nessuno scandalo, nessuna violazione di legge, almeno fino a prova contraria. Suvvia, siamo seri. «Zucch e melon a la sua stagion» (zucche e meloni hanno la loro stagione) dicono dalle mie parti, in questa Brianza dove il sonno del buon senso e la filosofia dell’avere ha generato tanti adoratori del gran capo. Io penso che a rispettare le leggi siamo capaci tutti, o quasi. Lo facciamo principalmente per non subire le conseguenze della loro inosservanza, quindi non ce ne viene molto merito. Ma non ci sono, per fortuna, solo le leggi scritte: ci sono le norme civili, le regole di buona educazione, le leggi del cuore e della morale. C’è, soprattutto, il caro vecchio buon senso, una grande dote che rende rispettabili anche le persone più semplici. E’ una delle poche conquiste dell’età, ma ci sono anche delle eccezioni.
Mio nonno aveva l’età del capo. Alla domenica pomeriggio si sedeva su una panchina di legno, fuori casa, ad aspettare la nostra visita settimanale. A volte un gatto gli sonnecchiava sulle ginocchia. Se uno di quei pomeriggi l’avessimo visto gongolante, con giovinette sulle ginocchia al posto del gatto, sono sicura che mio padre avrebbe chiamato il 113. Sono passati tanti anni e ora mio padre ha l’età che aveva mio nonno, cioè l’età del capo. Adora la gioventù, ma gli unici diciottenni che frequenta sono i suoi nipoti. Se cominciasse a organizzare feste, festone e festini per altri diciottenni, mi preoccuperei seriamente. Se il nostro vecchio prozio, invitato al pranzo di Natale, dicesse all’avvenente cugina di nostro genero: «Se non fossi già sposato, la sposerei», penseremmo che abbia alzato il gomito e faremmo sparire la bottiglia dello spumante. Perché, invece, a lui tutto è permesso?
Fare le corna nelle foto, diventare ridicolo ogni qualvolta si trovi davanti a una bella donna, fare battute da bar sulla persona più potente del mondo, far attendere un capo di Stato mentre gesticola al cellulare come un adolescente inquieto, fare il gesto di fucilare una giornalista scomoda, definire velina il presidente della Confindustria. E chi se le ricorda tutte? E’ troppo comodo giustificarlo sostenendo che lui «è fatto così»: così come? Così cafone? Così patetico? Sarebbe come se un fotografo immortalasse Napolitano in pantaloncini corti e canotta mentre mette a mollo i piedi nella fontana di Trevi, e i giornalisti commentassero: «Che male c’è? Il Ppresidente aveva caldo»."
Deborah Bergamini? Massì, uno dei dirigenti Rai intercettati dalle cui telefonate risultava che lavorava più per Mediaset che per la Rai! Non se ne è dimenticato di certo Berlusconi che l'ha candidata alla Camera, Collegio Toscana, numero di lista 6 (cioè poltrona sicura).
Beh, Silvio ha tanti difetti ma non si può proprio dire che dimentichi gli amici.
Ieri è riuscito il fatto che la proprietà del "corriere della sera" (fatta anche da persone vicine al Nano, non può condizionare i suoi giornalisti. Ma non + tardi dell'altro ieri, il nostro cruciani non aveva sostenuto che tali condizionamenti sono normali ??? Bha....
Il Blog di Authan si tenga pronto e vigile..... stasera a La Zanzara ci saranno scosse... anzi SCOSSONI!!!
Il problema è che al ns Premier noi Italiani (almeno la maggioranza che vota) perdoniamo tutto. Sennò non si spiegherebbe perchè dopo anni di inchieste che avrebbero distrutto la carriera politica di chiunque (almeno all'estero) il Ns Silvio è ancora a galla alla grande (e non può essere solo perchè possiede buona parte dei media). A dire il vero non è il solo politico ad averne combinate di "marachelle" rimanendo impunito sul piano del consenso politico. Credo che noi Italiani, per cultura, siamo tendenzialmente disposti a perdonare questi atteggiamenti al limite e oltre la decenza dei ns "governanti". Dal tempo dei Romani sino al ventennio tutto si è tollerato fino a che la corda si è spezzata e i cattivi imperatori (vedi Domiziano, Nerone e Caligola) o il Duce sono stati detronizzati con un atti violenti. L'atto di rottura recente è stato tangentopoli, forse a breve ci sarà qualcosa di analogo che spazzerà via una classe politica che si riconosce nel Berlusconismo e nell'antiberlusconismo e forse anche noi finalmente diventeremo un paese "normale".
Pasquino
Oggi Giuseppe "Buona fede" Cruciani è arrivato a dire che il modo in cui i telegiornali confezionano (o non confezionano) una notizia è una cosa che non ha nessuna influenza sui telespettatori, e che la gente se ne frega...
Davvero, non ho parole.
Per carità, il garantismo ci appartiene e anche in questo caso è doveroso aspettare i riscontri della magistratura per la faccenda delle donne pagate "dall'utilizzatore finale" (che dovrebbe star molto accorto pero' alle sue frequentazioni, onde sottrarsi ai rischi possibili di ricattabilità); tuttavia credo che già con quello che è emerso ci sarebbero tutti i presupposti per (da parte di piu' soggetti) presentare le doverose scuse a Dario Franceschini per la sua definizione di "educatore sconsigliato"!
ciao Arthur
PS: tutti in edicola a comprare l'Espresso!!
Non le lunghe gambe o le folte chiome delle girls in arrivo a Villa Certosa mi hanno colpito, ma la pilotina dei carabinieri a scortarle premurosamente fino alla discesa sul molo!!!
.....e ancora i "suoi" lo difendono e gridano al complotto!!
DI-MIS-SIO-NI!!!!!
Buongiorno,
è tutta la settimana che non riesco a sentire la zanzara e non ho certo voglia di riascoltarla in podcast visto il livello misero degli spezzoni che ho comunque sentito.
Ieri lo spezzone era appunto Cruciani che se ne usciva con un bel "Me ne frego" riguardo al tema delle notizie date dal TG1.
Io trovo volgare nella forma e superficiale nel contenuto questo commento.
È vero si o no che una larga parte degli italiani forma le sue opinioni sulla politica (e sulla realtà) dalla televisione?
Non parlo di minorati e cerebrolesi, parlo di tanta gente di cultura di ogni genere che per pigrizia, altri interessi, impegni, non legge il giornale e non si informa su internet.
Conosco diversi colleghi, ingegneri, laureati, che si ritengono perfettamente informati perché sentono il TG la mattina e la sera.
Poi ci parli e ti accorgi che di molti fatti non hanno mai sentito parlare o ne conoscono una versione parziale o distorta.
Un ascoltatore ha fatto presente questa cosa a Cruciani, nello spezzone che ho sentito, e il nostro non è andato molto in là del chissenefrega.
Saluti
Tommaso
Quoto Tommaso.
Ma non stupiamoci più di tanto.
Cruciani è ignorante e in quanto tale non va preso in considerazione.
P.S. quando ieri sera gli ho sentito "a me non frega nulla di come il TG1 riporta la notizia" ho capito che il male di questo paese è la gente come lui.
" si stupendo... mi viene il vomitooo"
Grace
E intanto il Giulianone alle 9 ha fatto un po' marcia indietro rispetto a quanto dichiarato ieri nell'articolo sul Foglio..
Ornette
Se anche Mughini su Libero oggi si scaglia contro il Premier per la sua ricattabilità, allora il vento sta veramente cambiando..
Ornette
ahahahah!!
Oggi il Commssario della Buoncostume Davanzoni si è preso una pausa...... ma al suo posto è il giornale della CEI che pungola l'Utilizzatore Finale!!
Roma, 12:13
BERLUSCONI: SALVINI, I FESTINI? A LEGA NON INTERESSA
"Penso che gli italiani siano abbastanza maturi per votare non in base alla Patrizia di turno. Detto questo aspettiamo di vedere dopo domenica, ma non credo che queste centinaia e centinaia di pagine su chi entra e chi esce da Berlusconi possano influire sul voto. La Lega comunque e' disposta a tutto, basta che non salti il federalismo e che siano lasciati lavorare Maroni e Zaia, chi entra e chi esce da palazzo Grazioli e chi fa le feste con Berlusconi a Villa Certosa in Sardegna, alla lega interessano veramente poco". Queste le parole del leghista Matteo Salvini su 'Red Tv'.
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