Nei giorni scorsi Giuseppe Cruciani ha sostenuto che sul tema delle intercettazioni il fronte su cui occorre “fare qualcosa” è limitato alla pubblicazione sui giornali delle trascrizioni di dialoghi telefonici. Nulla andrebbe fatto invece sul piano delle opzioni investigative di cui attualmente godono le autorità giudiziarie e di polizia.
Molto bene, ha senso. Ma quel "fare qualcosa" non andrebbe esplicitato? Cosa significa nel concreto? Il fatto è che Cruciani contesterebbe con la sua proverbiale brutalità verbale quell'ascoltatore che nel suo intervento, qualunque sia l'argomento, si lasciasse scappare un generico "bisogna fare qualcosa". “Cooosa? Cooosa? Mi faccia un esempiooooo!” strillerebbe nel microfono il conduttore.
E quindi il cosa-cosa-mi-faccia-esempio ora lo dico io. Perché, andando nel concreto, i casi sono due: o si interviene con una legge dello stato punitiva verso i giornalisti e gli editori, nonché verso quei soggetti che all'interno delle procure fanno trapelare i brogliacci, oppure gli editori e i direttori di giornale sottoscrivono un codice di autoregolamentazione predisposto in autonomia rispetto alla politica, una specie di patto d'onore al quale i responsabili di tutte le testate si impegnano pubblicamente a tener fede. Una terza via, che non sia quella di non fare nulla rispetto allo status quo, non c'è.
Ora, io mi rendo conto che fare affidamento su di un codice di autoregolamentazione risulta difficile. Ci sono giornalisti che venderebbero la mamma al mercato pur di pubblicare uno scoop, e le eventuali sanzioni (comminate da chi, poi? Da quell'ordine dei giornalisti che non conta nulla?) per chi sgarra previste dal codice, non avendo natura giuridica, potrebbero rimanere lettera morta. Ma se si parte da tale presupposto, e io penso che Cruciani parta da tale presupposto, allora non rimane che l'emanazione di una legge. Se la mia ipotesi è giusta, Cruciani (mi corregga se sbaglio) reclama una legge dello stato.
E qui casca l'asino. Perché Cruciani è quello che in innumerevoli occasioni ha dichiarato che in Italia ci sono già fin troppe leggi, e che non ne servono di nuove. Mi viene in mente ad esempio alla proposta di legge Concia cosiddetta "anti omofobia", volta ad introdurre in modo formale un'aggravante assimilabile all'odio razziale per chi commette atti di violenza direttamente riconducibili a pregiudizio sull'orientamento sessuale. Proposta di legge che peraltro sta tornando in auge dopo l'ennesima aggressione nei confronti di un gay a Roma.
Insomma, il punto è: Cruciani è contrario alla legge sull'omofobia ma è favorevole (questa, ripeto, è una mia supposizione che però ritengo fondata; mi corregga se sbaglio) ad una legge che responsabilizzi chiunque entri in possesso delle registrazioni e delle trascrizioni di telefonate, e che definisca con precisione i contorni di cosa si può pubblicare e cosa no sulla stampa. E' una discrepanza che io trovo curiosa.
"Ma cosa c'entraaaaa! Omofobia e intercettazioni sono tematiche diverseeeeeeee! Non si possono fare paragoniiiii!", urlerà per tutta risposta il nostro eroe, posto che abbia ritrovato la voce (venerdì scorso Crux era pressoché afono). Certo, sono temi diversi, ma è interessante vedere la scala di importanza con cui tali temi vengono presi in considerazione. Per Cruciani, evidentemente, la violazione della privacy tramite pubblicazione di dialoghi telefonici privati è (mi corregga se sbaglio, e sono tre) una questione più seria di quella delle violenze contro i gay in quanto gay, tanto che nel primo caso serve una legge ad-hoc, mentre nel secondo caso no.
Tutto legittimo, ci mancherebbe, ma... Non ci trovate proprio nulla di bizzarro? Nulla di nulla? Io sì, e pure parecchio. Perche nella mia scala di priorità, invece, anche un solo gay malmenato in quanto gay è un orrore infinitamente, smisuratamente, incommensurabilmente più grave della somma di tutti gli articoli di giornale contenenti dialoghi intercettati pubblicati negli ultimi centocinquant'anni.
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Kill Hannah, "Someone Do Something" (2007)
Oh, don't take this from me
I need to believe
In something
I won't protest this leave
I'm falling to pieces
Oh no someone do something...