Nel post precedente, oltre a sviscerare la “cattiveria” (così lo stesso Cruciani l'ha definita) su Fiorella Mannoia, accennavo al fatto che nella trasmissione di venerdì c'erano anche stati dei momenti apprezzabili. Mi riferivo in particolar modo alla stroncatura, da parte del conduttore della Zanzara, della proposta di un deputato leghista, Maurizio Fugatti, di stabilire un tetto di sei mesi al diritto di beneficio della cassa integrazione per i soli cittadini extracomunitari.
Un simile provvedimento preconfigurebbe una situazione discriminatoria il cui profilo di incostituzionalità può essere constatato anche da uno studente di terza media. E per una volta, Cruciani, anziché svicolare dal tema trincerandosi dietro i suoi soliti "non bisogna scandalizzarsi", "la politica si perde in queste cose", eccetera, è stato esplicito nel negare ogni ipotesi di validità di questa idea. Certo, io mi sarei spinto anche un po' più in là, evidenziando l'ennesima dimostrazione del livello di xenofobia di cui la Lega Nord trasuda, ma a questo giro ci possiamo accontentare, visto che per fortuna l'emendamento Fugatti, bocciato dallo stesso PDL, è già stato appallottolato e gettato nel caminetto.
Mi verrebbe una gran voglia, a questo punto, di esprimere il mio fastidio per il fatto che la Lega Nord sia in apparenza solo capace di lanciare nient'altro che anatemi contro gli extracomunitari. Peccato che un'altra notizia di questi giorni me lo impedisca. Mi riferisco all'idea del senatore del carroccio Piergiorgio Stiffoni di introdurre il divieto di fumo per chi è al volante, nell'ottica di ridurre quelle situazioni di deficit di attenzione da parte dei guidatori che possono portare a conseguenze tragiche.
Dopo aver fatto un piccolo sforzo per far finta di non ricordare come Stiffoni sia colui che nel febbraio scorso parlò dei rumeni come di “un'etnia portata allo stupro”, devo dichiararmi favorevole alla sua proposta, pur senza ritenere che su un tema del genere debbano essere condotte battaglie campali.
Io faccio una semplice associazione con il divieto dell'uso del cellulare in auto senza auricolare o vivavoce, ma con il dispositivo portato direttamente all'orecchio. Con una mano occupata, la capacità di reagire ad un imprevisto viene menomata. Se vale per il cellulare, deve valere anche per la sigaretta.
Cruciani, pur non trovando insensata di per sé la proposta Stiffoni, ne ha sottolineato la difficile applicabilità in termini di controlli, e di conseguenza ha finito con l'esprimere un parere generale negativo. Ma a mio avviso sbaglia, perché, come già in altre occasioni, egli sottovaluta l'impatto psicologico che scaturisce dallo stabilire un principio. I fumatori hanno avuto bisogno di un divieto per smettere di trasformare ristoranti e bar in camere a gas, anche senza bisogno di instaurare chissà quali controlli a tappeto. Lo stesso risultato potrà ottenersi col fumo in auto, e a guadagnarne, oltre che le statistiche relative agli incidenti, saranno anche quei poveri passeggeri, tra cui spesso i bambini, che non hanno la possibilità di ribellarsi al supplizio del fumo passivo.
Il guidatore incapace di resistere al bisogno di assumere la dose di nicotina può sempre fermarsi cinque minuti, aprire il finestrino, e godersi la sua sigaretta in beata tranquillità. Chi blatera di limitazioni della libertà personale, francamente, non sa quel che dice.
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Durante il weekend un pensiero ha fatto capolino nel mio secondo e ultimo neurone, l'unico disponibile (il primo è dedicato al calcio). Il modo in cui il poeta Gianni D'Elia ha maltrattato Cruciani (secondo me esagerando e facendo la figura del presuntuoso e borioso) durante la Zanzara di giovedì 26 novembre mi ha in un certo senso ricordato, con le debite proporzioni, l'aggressione verbale violentissima che Marco Travaglio subì per opera di Vittorio Sgarbi durante la puntata di Annozero del 1 maggio 2008. Cruciani a suo tempo commentò la vicenda sostenendo che il metodo Sgarbi era “l'unico modo” di mettere all'angolo Travaglio riducendone l'efficacia dialettica.
Ecco, ribaltando su Cruciani le sue stesse parole, come adoro fare, mi viene da chiedermi se l'approccio D'Elia, cioè il prendere Crux a pesci in faccia, non possa essere l'unico modo per annichilirne la palestrata capacità di padroneggiare l'arte di emergere vincitore da un confronto verbale.
Ma devo e voglio essere coerente con me stesso. Così come ritenni che il comportamento di Sgarbi fu oltre le righe, lo stesso, sempre con le dovute proporzioni, devo fare con quello di D'Elia. Mi piace sempre pensare che argomentare, analizzare, controbattere, spiegare, dimostrare con esempi rimanga la strada maestra, nonché la più corretta, con cui dar forza e sostanza alle proprie ragioni.
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Oasis, "Cigarettes & Alcohol" (1994)
Is it my imagination
Or have I finally found something worth living for?
I was looking for some action
But all I found was cigarettes and alcohol